LA NATO SI ESERCITA A NUOVE AGGRESSIONI E A NUOVE GUERRE

LA NATO SI ESERCITA A NUOVE AGGRESSIONI E A NUOVE GUERRE

MANIFESTIAMO LA NOSTRA OPPOSIZIONE ALLA ESCALATION MILITARE

Dal 3 ottobre fino al 6 novembre si svolgerà in Italia, Spagna e Portogallo la«Trident Juncture 2015»(TJ15), definita dallo U.S. Army Europe «lapiù grande esercitazione Natodalla caduta del Muro di Berlino». 36 mila uomini, oltre 60 navi e 200 aerei da guerra di 33 paesi testeranno le armi e le migliori strategie di intervento rapido per sopraffare e annientare altri popoli.

Parteciperanno alle manovre i rappresentanti dell'industria bellica di 15 paesi pronte a fare altri profitti fornendo le nuove armi di cui la Nato avrà bisogno. Un ruolo chiave l’avrà l’Jfc Naples, comando Nato di Lago Patria.

Ma a cosa serve un'esercitazione se non a preparare nuove guerre?

Infatti, con la scusa del terrorismo dell’ISIS e della lotta ai trafficanti di esseri umani - indicati come responsabili dell’ondata di profughi-, si stanno preparando nuovi interventi militari in Medio Oriente, nell’Africa Nord e sub-sahariana e nell’Est dell’Europa.

Ma non sono state proprio le guerre condotte dall'Occidente in Afghanistan, in Iraq, in Libia, in Siria, a produrre il terrorismo qaedista e ad alimentare il flusso di migranti? Non sono state le politiche di strozzinaggio e rapina imposte dal Fondo Monetario Internazionale e da governi e imprese occidentali ad affamare intere popolazioni costringendo centinaia di migliaia di persone a fuggire dai propri paesi?

Ancora una voltaci stanno mentendo; le potenze occidentali si vestono da (presunti) pompieri dopo che hanno provveduto essi stessi ad appiccare l’incendio. Con le loro scelte economiche e politiche e le loro aggressioni militaristanno creando le condizioni per un nuovo catastrofico conflitto mondialeche a chiacchiere dicono di non volere.

La verità è chele guerre sono un buon affare: servono per fare soldi con la vendita di armi, per conquistare nuovi mercati, per sbaragliare la concorrenza, per accaparrarsi materie prime a basso costo, per procurarsi manodopera a salari di fame sia in quei paesi che con i disperati che arrivano in occidente.  In una crisi economica che non sembra avere vie d’uscita e con la competizione mondiale sempre più forte, la NATO è lo strumento di coordinamento e di aggressione con cui le grandi potenze occidentali difendono, con le armi, i propri interessi nel mondo.

Proprio per questo, mentre in nome della crisi ci impongono le politiche di austerity, con tagli della spesa pubblica ed il conseguente  smantellamento dello stato sociale, delle pensioni, della tutela del lavoro, dei trasporti, della sanità e della scuola pubblica,le spese per la Difesa aumentanocostantemente. Il Governo italiano, insieme agli altri alleati, si è impegnato nel vertice NATO del 2014 ad aumentare la spesa militare al 2% del PIL. Già oraogni minuto si spendono nel mondo, con scopi militari, 3,4 milioni di dollari, 204 milioni ogni ora, 4,9 miliardi al giorno.

In Italia spendiamo in strutture militari, armamenti, missioni all'estero, circa80 milioni al giornoche diventeranno 100 milioni nei prossimi due anni.

Opponiamoci alle esercitazioni per dire no alla politica di aggressione della Natoche rischia di portarci ad un nuova guerra mondiale.

Opponiamoci al nostro governo che, mentre ci chiede continui sacrifici per “uscire dalla crisi economica”, spende circa 30 miliardi di dollari l’anno per attaccare altri paesi e acquistare nuove armi. 

Napoli 24 ottobre 2015 Manifestazione Nazionale da Piazza del Gesù ore 14,30

•       No all’esercitazione militare NATO “Trident Juncture 2015”

•       No alle aggressioni militari e alle ingerenza delle potenze imperialiste in altri paesi

•       No alla militarizzazione dei territori, alle servitù militari e alla devastazione ambientale

•       No alle campagne razziste e xenofobe

•       Si al diritto d’asilo per tutti i profughi e alla libera circolazione per tutti gli immigrati;

•       Si al taglio delle spese militari e all’incremento delle spese sociali

 

Ottobre 2015                   COMITATI NO TRIDENT

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

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