PRESIDIO PER KOBANÊ - Roma 17 OTTOBRE, ORE 16.00, LARGO ARGENTINA

Kobane

Dal 15 settembre 2014 l'ISIS ha lanciato una grande campagna militare su più fronti contro la regione curda di Kobanê (in arabo: Ayn Al-Arab) in Rojava/nord della Siria. Questo è il terzo assalto di ISIS contro Kobanê dal marzo 2014. Gli attacchi a Kobanê fanno parte di un piano generale volto all'annientamento del potere politico dei curdi in Rojava, nord della Siria.

Le bande di ISIS sono state sostenute in questo dai militari turchi, sia logisticamente sia politicamente. Il piano ultimo della Turchia è “l'occupazione del Rojava Kurdistan”, esercitando pressione internazionale per creare una zona cuscinetto nella regione. La pre-condizione per la creazione di una zona zona cuscinetto/no-fly zone, è svuotare Kobanê dalle persone. E distruggere l'auto-governo istituito dai curdi nel corso degli ultimi due anni.

KOBANÊ NON E' SOLA!

Presidio/assemblea

Roma – Largo Argentina

venerdì 17 ottobre

dalle 16.00 alle 20.00

 

Disarmare ISIS e isolare gli Stati che lo sostengono (Arabia Saudita, Qatar, Turchia)

Aprire immediatamente un corridoio al confine turco che consenta aiuti umanitari e rifornimenti alle forze di difesa kurde delle YPG/YPJ che stanno eroicamente difendendo Kobane

Riconoscere l'autonomia democratica del Rojava (Kurdistan occidentale) in Siria, esempio di autogoverno e convivenza pacifica fra popoli, religioni, culture diverse, contro il totalitarismo di ISIS

DIFENDIAMO KOBANÊ!

PACE IN KURDISTAN E PER TUTTI I POPOLI DEL MEDIO ORIENTE!

l'appello - già sottoscritto dalla Confederazione Cobas-  sta raccogliendo adesioni in Europa per una mobilitazioone straordinaria-giornata di impegno solidale  per il 1° novembre ; con iniziatve in Italia ovunque, dalle città ai paesi; a Roma ci sarà un corteo nel centro storico.

Una Coalizione popolare internazionale contro l’ISIS, per Kobanê e per l’umanità!

Appello urgente: salviamo le speranze democratiche del popolo di Kobane, aiutiamo la resistenza del popolo curdo!

L’Europa democratica si mobilita al fianco della resistenza di Kobane alle bande di IS. La Rete Italiana di solidarietà con il popolo kurdo si fa portavoce della richiesta dei kurdi in Europa, che chiedono una coalizione internazionale popolare, diffondendo il seguente testo e chiedendo a tutte le organizzazioni della società civile di sottoscriverlo, inviando una mail a: sottoscrizioneappellorojava@gmail.com

 

Appello urgente Una Coalizione popolare internazionale contro l’ISIS – per Kobanê – e per l’umanità!

Dal 15 settembre 2014 l’ISIS ha lanciato una grande campagna militare su più fronti contro la regione curda di Kobanê (in arabo: Ayn Al-Arab) in Rojava/nord della Siria. Questo è il terzo assalto di ISIS contro Kobanê dal marzo 2014. Visto che ISIS non ha avuto successo nelle due precedenti occasioni, sta ora attaccando con più forze e vuole conquistare Kobanê.

Nel gennaio di quest’anno, i kurdi della regione di Rojava hanno istituito amministrazioni locali sotto forma di tre cantoni. Uno dei tre cantoni è Kobanê. A nord di Kobanê vi è il confine con la Turchia, e tutti gli altri lati sono circondati da territori controllati da ISIS. Questi ultimi si sono avvicinati ai confini di Kobanê, utilizzando armi pesanti di fabbricazione USA. Centinaia di migliaia di civili sono minacciati dal genocidio più brutale della storia moderna. La gente di Kobanê sta cercando di resistere con armi leggere contro gli attacchi più brutali dei terroristi di ISIS, con il solo aiuto delle Unità di Difesa del Popolo del Kurdistan occidentale, le YPG e YPJ, ma senza alcun aiuto internazionale. Per questo una Coalizione popolare internazionale contro l’ISIS – per Kobanê – e per l’umanità! è di vitale importanza.

ISIS ha sostenitori potenti e ricchi

Gli attacchi a Kobanê fanno parte di un piano generale volto all’annientamento del potere politico dei curdi in Rojava, nord della Siria. Le bande di ISIS sono state sostenute in questo dai militari turchi, sia logisticamente sia politicamente. Il piano ultimo della Turchia è “l’occupazione del Rojava Kurdistan”, esercitando pressione internazionale per creare una zona cuscinetto nella regione. La pre-condizione per la creazione di una zona zona cuscinetto/no-fly zone, è svuotare Kobanê dalle persone. E distruggere l’auto-governo istituito dai curdi nel corso degli ultimi due anni.

La cosiddetta coalizione internazionale per combattere l’ISIS, istituita a seguito di un vertice Nato nel Galles lo scorso 4 e 5 settembre, non è intervenuta, nonostante sia possibile osservare l’imminente genocidio ai danni di Kobanê. Non stanno lanciando attacchi aerei nei luoghi sotto attacco da parte di ISIS intorno alla regione di Kobanê. Questo approccio delle potenze internazionali sta lasciando centinaia di migliaia di civili curdi in balia di ISIS e dell’imminente genocidio.

Alcuni dei paesi della coalizione sono tra i sostenitori finanziari e militari dei terroristi di ISIS in Iraq e Siria. Arabia Saudita, Qatar, e in particolare il governo turco, sono in parte responsabili per aver lasciato che i terroristi di ISIS acquisissero potere. L’ISIS, indisturbato, è stato in grado di accumulare le risorse finanziarie necessarie – ed è riuscito a reclutare sempre più jihadisti provenienti da tutto il mondo. Per questo una Coalizione popolare internazionale contro l’ISIS – per Kobanê – e per l’umanità è di vitale importanza.

Il contesto e la verità

L’istituzione dell’autonomia democratica in Rojava è la risposta curda al caos e alle crisi in corso in Medio Oriente, in particolare in Siria. L’esperimento del Rojava si basa sulla democrazia popolare. Oltre ai curdi, questa iniziativa include tutte le altre persone, anche arabi, assiri, armeni e turkmeni. Tra questi gruppi vi sono diverse fedi, tra cui musulmani, cristiani, yezidi e aleviti. Si tratta di un modello che pratica l’unità nella diversità.

Per questo motivo, nessuna grande potenza regionale o globale vuole vedere un’iniziativa come quella del Rojava, caratterizzata da conquiste laiche, non settarie, democratiche, avere successo all’interno della Siria o in qualsiasi altra parte della regione. Si tratta di una rivoluzione democratica, fondamentalmente più impegnativa di quanto non lo sia mai stata la primavera araba. La stessa politica non settaria è una sfida per i poteri che preferiscono mantenere l’ordine fomentando e aggravando le divisioni settarie. L’ISIS ha molto in comune con i capi di stato attuali; il suo settarismo è semplicemente una versione estrema della politica di tutti i giorni in gran parte del Medio Oriente.

L’obiettivo

La Turchia e gli attori globali stanno colpendo i curdi per mezzo dell’ISIS, al fine di rimuovere lo statuto di autonomia democratica acquisita dalla lotta del popolo curdo, e in questo modo cercano di diventare influenti nel plasmare la politica della Siria e del Medio Oriente. L’obiettivo principale degli attacchi di ISIS è quello di distruggere il sistema alternativo di autonomia democratica che si è creato in Rojava. Se il mondo vuole la democrazia in Medio Oriente, dovrebbe riconoscere l’autonomia democratica in Rojava: questa promette un futuro libero per tutti i popoli in Siria. A questo proposito, “l’esperimento Rojava” – che esiste ormai dal luglio 2012 – è uno sviluppo assolutamente cruciale.

Agire ora!

E’ giunto il tempo quindi di dare la Turchia e a questi attori globali ragione di credere il contrario. Fai parte della Coalizione Popolare Internazionale contro ISIS – per Kobanê – e per l’umanità! Agisci ora!

Andiamo a Kobanê e prendiamo parte alla resistenza dell’umanità.

 

Lettera di una combattente curda delle YPJ a Kobanê

 

Mi sono ricordata di te e ho pianto. Azad ha una bella voce. Anche lui ha pianto quando stava cantando. Anche a lui manca sua madre che non vede da un anno. 
Ieri abbiamo aiutato un amico ferito. É stato ferito da due proiettili. Non sapeva molto della seconda ferita quando stava indicando la prima pallottola nel petto. Stava sanguinando troppo dai suoi fianchi. Abbiamo fasciato la ferita e gli ho dato il mio sangue. Siamo nel lato est di Kobani, madre… A sole poche miglia ci troviamo tra noi e loro. Vediamo le loro bandiere nere, sentiamo le loro radio, qualche volta non capiamo cosa dicono quando parlano lingue straniere, ma possiamo dire che sono spaventati. 
Noi siamo un gruppo di nove combattenti. Il più giovane Resho è di Afrin. Ha combattuto a Tal Abyad è si unito a noi. Alan è di Qamishlo, la zona migliore, ha combattuto a Sere Kaniye e poi si è unito a noi. Ha qualche cicatrice sul suo corpo. Ci ha detto che sono per Avin. Il più vecchio è Dersim, viene dalle montagne di Kandil e sua moglie ha subito il martirio a Diyarbekir e lo ha lasciato con 2 bambini. 
Siamo in una casa alla periferia di Kobani. Non sappiamo molto dei suoi proprietari. Ci sono foto di un uomo anziano e una di un giovane uomo con un nastro nero, un martire …C’è una foto di Qazi Mohamad, Mulla Mustafa Barzani, Apo, e una vecchia mappa ottomana che cita il nome Kurdistan. 
Non abbiamo avuto il caffè per un po', abbiamo scoperto che la vita è bella anche senza caffè. Onestamente non ho mai avuto un caffè buono come il vostro mamma. Siamo qui per difendere una città pacifica. Non abbiamo mai preso parte nell’uccisione di nessuno, invece abbiamo ospitato molti feriti e rifugiati dei nostri fratelli siriani. Stiamo difendendo una città musulmana che ha decine di moschee. Le stiamo difendendo da forze barbare. 
Mamma, io vi verrò a trovare una volta che questa sporca guerra, che è stata costretta su di noi, è finita. Io sarò lì con il mio amico Dersim che andrà a Diyarbekir per incontrare i suoi figli. A noi tutti manca casa e vogliamo tornare, ma questa guerra non sa cosa significa mancare. 
Forse non tornerò madre. Allora sii certa che ho sognato di vederti per così tanto tempo ma io non sono stata fortunata. 
So che visiterete Kobani un giorno e cercherete la casa che ha visto i miei ultimi giorni…è sul lato est di Kobani. Parte di essa è danneggiata, ha una porta verde che ha molti buchi da colpi da cecchino e vedrete 3 finestre,u no sul lato est, vedrete il mio nome scritto in inchiostro rosso… 
Dietro quella finestra madre, ho aspettato contando i miei ultimi momenti, guardando la luce del sole mentre penetrava nella mia stanza dai fori di proiettile in quella finestra.
Dietro quella finestra, Azad ha cantato la sua ultima canzone su sua madre, aveva una bella voce quando diceva “mamma mi manchi”. 
MAMMA MI MANCHI

Tua figlia, Narin

 

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

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