Il governo Monti vuole licenziare i dipendenti pubblici

Il governo Monti vuole licenziare i dipendenti pubblici

Il ministro Brunetta aveva definito i dipendenti pubblici fannulloni, cacciato via  migliaia di precari, la Ministra della D-istruzione Gelmini non era stata da meno sopprimendo decine di migliaia di cattedre nella scuola.

Ma al peggio non c’è mai fine, ed oggi, la Ministra Fornero invoca per la prossima legge delega sulla Pubblica Amministrazione (in dirittura di arrivo) norme ben precise per applicare lapiena licenziabilità dei dipendenti pubblici.

Nel paese con la più alta età pensionabile, con le tassazioni sui salari tra le più elevate del mondo, stanno per arrivare licenziamenti nei settori pubblici e migliaia di altri posti di lavoro saranno cancellati con la soppressione/ accorpamento di enti.

Innumerevoli sono le  normative che impongono a Enti locali e sanità la riduzione degli organici e dei salari(basti ricordare che fino al 2014 vige il blocco dei contratti nazionali e la stessa contrattazione decentrata sta subendo i contraccolpi negativi della Performance),chi non rispetta i patti di stabilità scarica poi sul personale i costi(mancato pagamento della produttività e delle indennità..)

La ministra Fornero non vuole “difformità di trattamento” tra dipendenti pubblici e privati, per questo la legge delega sul Pubblico già nel testo in discussione nel Governo prevede la piena licenziabilità.

Non solo addio all’articolo 18 ma rafforzamento dei codici disciplinari, mobilità del personale, contenuti già presenti nell’intesa che Cgil Cisl Uil e Governo hanno sottoscritto il 3 Maggio scorso.

La licenziabilità viene presentata come soluzione per aumentare la produttività ma  dati alla mano i dipendenti pubblici svolgono oggi più servizi e funzioni di anni fa ma con meno personale.

E’ evidente che per il governo Monti tra gli sprechi da eliminare ci sono i posti di lavoro e gli stessi incrementi salariali.

Non si tratta, come dice il segretario Cisl Bonanni, “di  un polverone mediatico per fomentare le divisioni tra lavoratori pubblici e privati”ma di undisegno politico del Governo teso allo smantellamento dei servizi pubblici per raggiungere il pareggio in Bilancio.

E questo disegno è stato sostenuto dalla intesa del 3/4 maggio scorso che ha espresso il consenso di Cgil Cisl Uil e Ugl al Governo e alle sue politiche di smantellamento dei diritti e dei posti di lavoro.

 

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