PRODUZIONI SIDERURGICHE : LAVORO O NON LAVORO SALUTE , REDDITO , PENSIONI GARANTITI
Sulla Siderurgia italiana ed europea grava la decisione della “ rottamazione”,presa a Bruxel in sede UE nel 2010 , ovvero il percorso di “incentivi e sgravi” per chiudere gli stabilimenti.
Un percorso quantomeno contraddittorio in quanto le risorse stanziate per accompagnare la chiusura di quel ciclo industriale, potevano/possono invece essere utilizzate per risanare-riconvertire gli stabilimenti. Molto probabilmente la “ divisione internazionale del lavoro” e i mercati hanno già deciso e imposto che l’acciaio va prodotto nei sul del mondo .
Dentro questo disegno, si spiegano le convergenti chiusure degli stabilimenti dei Gruppi Beltrame(Valdarno,Marghera) e Lucchini ( Piombino e Brescia); lo spacchettamento della Tyssen di Terni a fronte della prossima decisione dell’antitrust-UE il 26/11 , che accusa la finlandese Outokumpo di “ posizione dominante”; il ricatto del Gruppo Riva, che grava su l’Ilva si Taranto e Genova “continuo a produrre impestando, o chiudo e vado via “ !
Su quanto sta accadendo i sindacati Ue si ritroveranno all’indomani della sentenza antitrust , mentre il 26/10 a Brescia la Fiom ha convocato il quadro attivo sul tema “ rilancio strategico di una siderurgia sostenibile” . Dal che si deduce , che nonostante le colpe pregresse dei sindacati concertativi di aver accordato la “ licenza di morte” ai padroni, si continua su quella strada.
Quando invece, a partire dalle considerazioni e dalla azione popolare messa in campo a Taranto dal Comitato lavoratori e cittadini,liberi e pensanti, la strada maestra è quella della salute, del risanamento e del reddito garantiti .
Obiettivi ineludibili, stabiliti i quali e resi materialmente esigibili, si può allora discutere della siderurgia in Italia e in Europa.
I paragoni con i territori UE in cui sono stati smantellati gli altiforni e risanati i siti, in cui sono subentrate altre tecnologie per produrre l’acciaio, sono molteplici(Germania,Belgio).
E a questi faremo riferimento se si intende mantenere un polo siderurgico in Italia.
Piuttosto che escogitare mezzucci che finiscono per garantire la continuità di profitto per i padroni e i danni alla salute e all’ambiente per i lavoratori e la popolazione.
Roma 25.10.12 Cobas Lavoro Privato – Confederazione Cobas