COLPO DI MANO DEL GOVERNO ZOMBI! APPROVATO il Sistema Nazionale di (S)valutazione
Contro la scuola-quiz dell’Invalsi,sciopero generale delle Scuole Materne ed Elementari il 7 maggio, delle Medie il 14 maggio, delle Superiori il 16 maggio
Sembrava impossibile che un governo-zombie varasse un provvedimento così sconvolgente: e invece l’8 marzo Monti ha dato vita al Sistema Nazionale di (S)valutazione - bocciato dalle scuole quando fu proposto come sperimentazione, dal Consiglio di Stato e dal Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione - introducendo uno strumento coercitivo per piegare l’istruzione alle logiche della scuola-azienda e della scuola-quiz e dando all’’INVALSI il potere di stabilire i criteri che dovrebbero orientare – ma in realtà SVALUTARE, imponendo una scuola-miseria - l’azione dei nostri istituti. Il provvedimento prevede: a) una sedicente “autovalutazione”: in realtà la scuola si "autovaluta" sulla base dei quiz INVALSI (ridicoli ed etero diretti, estesi anche all’ultima classe delle Superiori) e dei parametri forniti dal MIUR. È l’INVALSI che valuta e decide cosa valutare: nelle scuole si imporrà la subordinazione ai parametri indicati, eliminando ciò che non sarà oggetto di valutazione (ad es. la buona didattica).
E dal prossimo anno i fondi alle scuole saranno dati in base ai risultati di “qualità”; b) la valutazione esterna:in base ai risultati dei rapporti, si individueranno le scuole da sottoporre per prime alla "cura" (ma successivamente si estenderà a tutte):nuclei di (s)valutazione esternicostituiti da ispettori e "esperti" formati e selezionati dall’Invalsi, formuleranno il piano di “miglioramento” imposto alle scuole: di fatto viene annullata la libertà d’insegnamento; c)azioni di “miglioramento”:entra in campo l’INDIREchesupporterebbe le scuole nella definizione dei piani di “miglioramento” attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie e di corsi di formazione in servizio potendo avvalersi anche di privati.E se la cura non funziona?Non si dice cosa succederà alle scuole che, nonostante la “cura”, non riusciranno a raggiungere gli standard previsti: negli USA e Gran Bretagna vengono chiuse e i docenti licenziati (la legge Brunetta prevede il licenziamento dei dipendenti pubblici a fronte di “rendimenti negativi”). Innalzamento della “qualità”? In realtà questo sistema SVALUTERA’ rapidamente e con danni irreparabili la qualità della scuola pubblica a tutto vantaggio di quella privata, come già accaduto nella scuola inglese e statunitense. Una quantità enorme di risorse sarà ulteriormente dirottata nella burocrazia e sottratta al lavoro concreto della didattica. E ancor più pericoloso sarà il potere retroattivo del sistema: ci verrà imposto di adeguare le programmazioni e l’attività didattica agli indicatori dell’INVALSI, pena la "cura" a suon di ispettori e di corsi di "miglioramento". Il popolo della scuola deve rispondere con decisione a quest’attacco. Il Sistema di (S)valutazione modificherà il nostro lavoro ed entrerà di forza dentro le nostre classi: vogliono imporcicosainsegnare ecomeinsegnare. I docenti devono reagire ed essere in prima fila nella difesa della qualità della scuola pubblica.
Abbiamo un’arma potente conto la svalutazione. Se blocchiamo i quiz Invalsi di maggio, fallirà il loro principale strumento di misurazione.I COBAS hanno indetto lo sciopero contro i quiz INVALSI il7 MAGGIO per la SCUOLA MATERNA ed ELEMENTARE, il 14 MAGGIO per la SCUOLA MEDIA. Il 16 MAGGIO per la SCUOLA SUPERIORE.Lo scorso anno il tribunale di Roma ha decretato attività antisindacale la sostituzione dei docenti che avevano scioperato contro i quiz.La normativa non è cambiata e perciò è importante che scioperino i docenti in orario nelle classi coinvolte e/o i docenti “somministratori”. Proponiamo di istituire in ogni scuola una cassa di resistenza in modo da sostenere economicamente i colleghi il cui sciopero risulterà utile a fermare la somministrazione. No alla scuola-quiz degli (s)valutatori: solo una scuola pubblica di qualità, Bene comune per tutti/e, può battere la privatizzazione e la mercificazione dell’istruzione.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS