CONTRO IL “ DIVIDE ET IMPERA” DI FIAT, PADRONI E GOVERNO
Da Detroit, divenuto il quartier generale della Fiat (Torino-Lingotto, ormai bypassati da crisi auto e risultati Crysler) Marchionne annuncia la CIGS per 2 anni a Melfi e la contemporanea apertura di nuovi stabilimenti in Cina (“Fiat viaggia e Jeep”) e Mexico(“Fiat Ducato”).
Marchionne dichiara che il fermo produttivo e la Cigs a Melfi sono dovuti a “ importanti interventi di ristrutturazione per adattare la produzione all’export”. Strano modo di intendere l’export, che dovrebbe significare “ produrre in Italia per vendere all’estero”, ma allora che c’azzecca la continua apertura di stabilimenti all’estero per la produzione-vendita in loco ?!
Così facendo si accentua il ridimensionamento della produzione in Italia, come già accade per la “new co- Pomigliano” o peggio con l’avvenuta chiusura di Termini Imerese e Irisbus-Avellino.
A questi interrogativi –ai dubbi suscitati dalle tante promesse non mantenute– Marchionne risponde stizzito “ i tagli di posti di lavoro polacchi nello stabilimento di Tychy hanno salvato i lavoratori Fiat di Pomigliano e degli altri stabilimenti italiani”.
Cosa altro dobbiamo aspettarci da questo spietato magliaro, se non il “gioco delle 3 carte “ ??
“ DIVIDERE ED IMPERARE” E’ LA REGOLA !
Che utilizza lavoratori a scapito di altri. Che dispone di complici sindacati gialli. Che impone per gli 80.000 del Gruppo Fiat il miserabile aumento contrattuale di 40 E, un caffè al giorno!
A quando “LAVORATORIdi tutto il Gruppo e partecipate Fiat nel mondo,UNIAMOCI “!!!
Certo prima, è necessario riprendersi dal baratro in cui sono precipitati in poco tempo i diritti e le prerogative conquistati nelle grandi lotte degli anni ’70.
Certo prima, bisogna liberarsi dalla paura della perdita di uno straccio di lavoro, anche il più servile, e dal caporalaggio esercitato dai sindacati asserviti e concertativi.
Certo, non è un bel vedere gli operai di Melfi il 20 dicembre scorso applaudire i 2 compari Marchionne-Monti, che alla faccia dei tartassati italiani si spendevano in lodi reciproche.
Certo però , se giunti a questo fondo che si aggrava e perdura – 4 milioni di senza lavoro,550.000 in CIG, 50% della popolazione che non arriva a 4° settimana, sfratti,ipoteche,mense dei poveri, meno cure - non c’è la disponibilità a farla finita con questo schifo di sistema, questo è il vero segnale della resa e dell’inevitabile sconfitta !
LA SITUAZIONE E’ DRASTICA MA RESTIAMO FIDUCIOSI.
Non solo per il segnale prepotente insorto a Taranto con il “ Comitato lavoratori e cittadini liberi e pensanti” che ha scombinato i piani padronal-governativi all’Ilva .
Per le risposte significative ed aggregative che suscitano le lotte della Ginori, Alcoa, Almaviva, Ikea, quelle degli “inidonei” e dei precari della scuola, quelle contro la privatizzazione della sanità.
Ma per la tenuta complessiva dei movimenti popolari per i “beni comuni “(acqua,energia,rifiuti,trasporti) e quelli contro le opere speculative e dannose come la TAV, Il MUOS,le trivellazioni,la cementificazione dei suoli, le coltivazioni OGM.
SALARIO GARANTITO CONTRO DISOCCUPAZIONE E CASSA INTEGRAZIONE
UN’ ALTRA ITALIA E’ POSSIBILE
Roma 16.1.13 Cobas Lavoro Privato – Confederazione Cobas