Ospedale dell'Angelo di Mestre - A proposito della vicenda dell’’arresto di Piergiorgio Baita, dell’impresa Mantovani, per frode fiscale nell’ambito dell’inchiesta per tangenti
Il terremoto giudiziario che si è abbattuto sul sistema delle opere pubbliche a Venezia evidenzia non solo l’opacità dei tanti appalti, ma riaccende necessariamente una luce inquietante sulla procedura del meccanismo di finanziamento dei project financing nella sanità e sulla mancanza di trasparenza nella gestione delle Asl e dei loro servizi.
L’imprenditoria sanitaria privata creata dai project financing, in questi ultimi anni, ha acquisito risorse sempre più consistenti nel nostro territorio, legando attraverso gli affari politica, immobiliaristi, multinazionali e banche.
Apprendiamo quindi con sgomento l’interpretazione che “…la Mantovani ha salvato il bilancio del Comune di Venezia" (Corriere del Veneto 1 marzo 2013), quando di fattoi cittadini veneziani stanno pagando un DEBITO ENORMEper il nuovo Ospedale di Mestre, costruito male, pieno di errori strutturali, disorganizzato, con un numero insufficiente di posti letto, con una drammatica situazione di carenza di organico e che si sta rivelando un cantiere permanente.
Un Ospedale che è stato consegnato dall’Asl 12 Veneziana, dopo la svendita del suo ricco patrimonio immobiliare pubblico con conseguente speculazione urbanistica e scempio del territorio, alla "Società di Progetto" - capofila Mantovani - che ha costruito la struttura sino "al completo ristoro dell'intero costo e del giusto guadagno"…
Se il privato non rientrerà nei tempi previsti dalle spese che ha investito - novembre 2032!! -, anche per la necessità di altri lavori "complementari", sarà legittimato a chiedere la gestione di altri servizi ed attività in appalto e/o di prolungare i periodi di gestione, com'è già avvenuto.
LA CITTA’ di VENEZIA STA quindi PAGANDO UN DEBITO SALATISSIMO
allaMANTOVANI
ed alPOOL INTERNAZIONALE di ISTITUTI di CREDITO
che hanno sottoscritto I CONTRATTI di FINANZIAMENTO:
Abn Amro Bank, Banca Europea per gli Investimenti,
Banca Antonveneta, Banca Intesa ed Interbanca.
GLI ABITANTI DELLA CITTA’ di VENEZIA NON VOGLIONO ESSERE CONDANNATI A PAGARE UN DEBITO PER OPERAZIONI SPECULATIVE, CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON I LORO BISOGNI di SALUTE!
LA CITTADINANZA VENEZIANA ESIGE la SANITA’ PUBBLICA, OSPEDALI con GESTIONI TRASPARENTI e NON ASSOGGETTATE AGLI INTERESSI di IMPRENDITORIA E BANCHE!
COBAS Sanità chiede, da anni, alla Regione Veneto, alla Provincia di Venezia, al Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl 12, nonché Sindaco della CITTA’ di VENEZIA, la vigilanza e trasparenza sui bilanci della Asl 12 Veneziana ed il controllo pubblico sulle sue operazioni immobiliari.
Questa Organizzazione Sindacale, inoltre, chiede:
- la trasparenza sui contratti di Project financing su cui sono imperniate la gestione dell’Ospedale dell’Angelo e la ristrutturazione dell’Ospedale Civile di Venezia, ed un piano di risanamento per la Asl 12 Veneziana;
- la trasparenza sulle società immobiliari e patrimoniali costituite dalla Asl 12 ed in particolare il BILANCIO della “Venezia Sanità S.r.l.”;
- qual è il “nuovo progetto di ristrutturazione” del Pronto Soccorso, Pronto Soccorso Ortopedico ed Area del Triage presso l’Ospedale dell’Angelo di Mestre, quali saranno i costi da sostenere, da CHI saranno sostenuti e se comporteranno ulteriori proroghe di gestione dell’Ospedale dell’Angelo alla Società Veneta Sanitaria, nei prossimi anni;
- il controllo sulla qualità degli appalti per la manutenzione, per le forniture dei materiali ed i ricambi delle apparecchiature nei servizi dell’Asl 12 Veneziana;
- di conoscere qual è il sistema assicurativo sta attualmente proteggendo dai rischi pazienti ed operatori dell’Asl 12 Veneziana.
COBAS Sanità vuole ricordare che dall’attivazione ufficiale dell’Ospedale dell’Angelo - metà giugno 2008 - ad oggi i cantieri all’interno non si sono mai interrotti: dalla costruzione della inutile struttura “climatizzata” a fronte degli ambulatori al primo piano, alla chiusura laterale della grande vela ai piani; dai vari interventi di adeguamento alle normative di sicurezza, al rifacimento della pavimentazione delle sale operatorie ed all’appalto per la segnaletica, sino ad arrivare agli attuali lavori di ristrutturazione del Pronto Soccorso.
Evidenziando come tutti questi lavori rappresentano tentativi di sanare carenze originarie progettuali e di costruzione che avrebbero dovuto sin dall’inizio, a nostro avviso, essere previste ed evitate, ci chiediamo perché mai, ancora una volta, debbano pagarne disagi e costi i lavoratori e la cittadinanza tutta.
Poiché gli appalti dispendiosi e male eseguiti determinano un danno che “offusca e lede l’immagine di un settore di rilevante interesse sociale - riguardando la gestione del servizio salute costituente un diritto primario della persona ed un interesse della comunità (art. 32 Costituzione) - con dispersione di risorse rese disponibili dal sistema fiscale e tariffario gravante sui cittadini”,questo Sindacatoauspica che la Magistratura accerti al più presto:
le responsabilita' della violazione delle norme di sicurezza, gli errori di progettazione e realizzazione dell’“Ospedale più bello d’Europa”.