Mentre prosegue lo sciopero plebiscitario, con blocchi tra l’80 e il 90% degli scrutini,
in Liguria, Sardegna, Marche, Toscana, Umbria, Campania e Veneto, oggi e domani si sciopera anche in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. E in tantissime scuole è uno “sciopero a scrutinio zero”.
Affannosi tentativi di mediazioni a perdere all’interno del PD per salvare la cattiva scuola, evitando l’unica cosa giusta: ritiro del Ddl ed emanazione di un decreto per i precari.
Il 17 giugno il voto finale in Commissione, prima del passaggio in aula. A Roma manifestazione unitaria al Pantheon (ore 17) per la bocciatura del Ddl.
Anche ieri e nelle prime ore di oggi è proseguita con grande successo l’ondata dei blocchi degli scrutini in Liguria, Sardegna, Marche, Toscana, Umbria, Campania e Veneto, con scioperi che ovunque superano l’80% e in tantissime scuole sono totali, “a scrutinio zero”; così come certamente accadrà oggi e domani anche nell’ultimo gruppo di regioni (a parte l’Alto Adige) coinvolto nel calendario degli scioperi COBAS, e dove già nei giorni precedenti il blocco ha comunque operato secondo il calendario dei confederali, Snals e Gilda.
Questo enorme ed oceanico successo rende ancora più affannoso il tentativo di trovare una mediazione truffaldina e del tutto a perdere all’interno del PD – dopo gli schiaffoni elettorali e la batosta della “incostituzionalità” del Ddl votato in Commissione- con il parto di emendamenti che costituirebbero una pezza peggiore del buco. Come ad esempio quello che obbligherebbe i presidi a cambiare sede ogni tre anni, o al massimo ogni sei. Ammissione esplicita della pericolosità dei superpoteri al preside che, lascia capire l’emendamento, una volta resi padroni stabili della propria scuola diverrebbero corruttibili: e dunque come rimedio andrebbero sottoposti a trasferimento coatto, come se qualcuno prima diffondesse i virus di un nuovo ceppo influenzale, e poi si mettesse a venderne il vaccino.
Insomma, il PD e il governo non sembrano ancora voler prendere atto che i superpoteri vanno semplicemente cassati, le assunzioni e i licenziamenti, così come i premi e le punizioni ai docenti, sono idee e provvedimenti da cancellare per sempre, in quanto distruttivi della collegialità e dell’autonomia del lavoro docente, oltre che del buon funzionamento di una scuola di qualità.
La Commissione cultura dovrebbe votare gli emendamentimercoledi 17. Perciò, in tale giornata, con inizio alle 17, a Roma si terrà al Pantheon una manifestazione promossa dalle scuole di Roma, con la partecipazione dei COBAS e di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, oltre che di tante RSU, comitati e strutture studentesche e di genitori, contro la cattiva scuola di Renzi e per la bocciatura del Ddl, con la presenza di numerosi senatori/triciche si oppongono, come il popolo della scuola pubblica, al nefasto Ddl e ad una scuola dominata da presidi padroni.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
12 giugno 2015