No alla disastrosa riforma degli Enti Locali, se necessario sarà sciopero

La Legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 rischia non solo di stravolgere assetti costituzionali ben definiti, come l'autonomia dei Comuni,ma anche di colpire in modo devastante la democrazia diretta, i servizi pubblici, i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Il tutto per soddisfare quella logica dell'accentramento e della riorganizzazione che mascherano sempre i tagli. D'altronde, è noto che dal 2011 i trasferimenti ordinari ai Comuni hanno subito una diminuzione di quasi il 20 % e la cosa allucinante è che chi non deciderà di chinarsi a questa fantomatica unione territoriale dei Comuni, verrà penalizzato di un 30% in materia di risorse.

Con la nuova riforma i Consigli Comunali emaneranno solo pareri non vincolanti e cosa voglia dire parere non vincolante lo ha ben insegnato l'iter di approvazione del Jobs Act, cioè non conteranno nulla. I Sindaci avranno un voto il cui peso verrà determinato dalla grandezza dell'area rappresentata, le opposizioni politiche non avranno alcun più senso, sarà la fantomatica unione dei Comuni a decidere cosa o non cosa potrà fare il singolo Ente Comunale, alla faccia dell'autonomia.

Vi erano altre vie da poter percorrere, come la logica delle convenzioni, ad esempio. Una legge, quella che ora si critica, che non tiene conto della specificità della nostra regione, costituita prevalentemente da piccole realtà, dal rapporto diretto tra cittadino e Comune. Ma ora i Comuni diventeranno solamente sportelli che filtreranno delle istanze. A tutto ciò si deve aggiungere il mancato coinvolgimento nelle fasi di discussione iniziale dei lavoratori. Che fine faranno i lavoratori? Subiranno demansionamenti? Incremento di mansioni? Cosa che già conoscono sulla propria pelle, visto e rilevato che spesso si devono assicurare privatamente od auto-formarsi privatamente per soddisfare incombenze ed obblighi calati dall'alto? Subiranno la mobilità? Vi saranno eccedenze? Noi manifestiamo una viva preoccupazione e per questo invitiamo a discutere nei luoghi di lavoro questa legge che cambierà per sempre la fisionomia dei nostri Comuni ed a prendere posizione, contro. Come organizzazione politico/sindacale, se sarà necessario, se l'iter di questa legge continuerà a procedere così come ora accade, non escludiamo di proclamare anche uno sciopero regionale per il pubblico impiego per la difesa di un bene comune da tutelare, quale, appunto, il Comune, per la difesa della democrazia, per la difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del Pubblico Impiego del FVG.

 

Confederazione Cobas FVG

Cobas Pubblico Impiego FVG

 

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