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Basta con l’austerità: molte centinaia di migliaia di lavoratori/trici in sciopero il 18 ottobre.
Oltre 50 mila manifestanti riempiono P. S. Giovanni e vi si accampano.
E domani saremo al corteo dei Movimenti per l’abitare (P. S. Giovanni, ore 14)
Basta con l’austerità e con i suoi governi in Italia e in Europa, basta con i sacrifici per i settori più deboli e indifesi della società. Questo il leit-motiv dello sciopero generale di oggi, promosso dai Cobas, dall’Usb e da altre strutture del sindacalismo conflittuale, che ha bloccato migliaia di posti di lavoro e registrato parecchie centinaia di migliaia di scioperanti, nella scuola, sanità, pubblico impiego, Telecom, trasporti urbani, principali fabbriche a partire dal gruppo Fiat, trasporto aereo e controllori di volo. La protesta si è indirizzata in particolare contro la Legge di (In)stabilità, imposta dal governo Letta e da quel partito unico dell’austerità PD-PdL che, al di là delle baruffe politicanti tra consorterie, prosegue di comune accordo la disastrosa politica di tagli e sacrifici che ha aggravato, con conseguenze drammatiche per milioni di persone, la crisi in Italia: come è avvenuto negli altri paesi del Sud Europa costretti dagli Stati tedesco e nordeuropei e dalle loro strutture di servizio (Commissione Europea, BCE, trojka, governi succubi degli altri paesi), ad una recessione micidiale. E’ una politica che infierisce a senso unico contro i salariati, i disoccupati, i precari, i pensionati poveri e buona parte del piccolo lavoro “autonomo”, tagliando incessantemente servizi pubblici e beni comuni, reddito e pensioni, investimenti nella scuola e nella sanità pubbliche, aumentando disoccupazione e precarietà, gettando in strada chi la casa o gli affitti non riesce più a pagarli, massacrando i diritti sindacali, monopolizzati dalla oligarchia complice Cgil-Cisl-Uil.