Le Assicurazioni settore VITA
Questa rubrica con continuità, numero dopo numero, vuole documentare ciò che avviene nel mondo di quei PRODOTTI FINANZIARI che in forma diretta e sfacciata, o in forma allusiva e indiretta vogliono apparire come forme di “pensione private”, ”pensioni integrative”, “pensioni complementari”, ”secondo pilastro pensionistico”, ecc. Sarebbe utile che i nostri lettori si impegnassero a raccontare, come sanno e come possono, le loro esperienze dirette o esperienze di parenti amici o conoscenti che siano incappati nelle maglie di questa rete sempre più fitta di prodotti finanziari (assicurazioni vita, Piani pensionistici, Fondi pensioni,ecc.) spesso spacciati per pubblici o per garantiti e che si rivelano spesso per i lavoratori delle fregature o comunque dei pessimi affari.
LE ASSICURAZIONI SETTORI VITA Di solito dedichiamo questa rubrica all’esame di qualche Fondo Pensione cercando di far capire ai nostri lettori e creare comunque una coscienza che le uniche pensioni degne di questo nome non possono essere che quelle pubbliche, per affidabilità, trasparenza, garanzie e rendita. Ma i Fondi pensione non sono gli unici PRODOTTI FINAZIARI che millantano di essere pensioni, anche le compagnie e le società di assicurazione stanno moltiplicando i PRODOTTI che servono a raccogliere il risparmio dei lavoratori che pensano con la sottoscrizione di questi contratti di difendersi da qualche rischio: vita, inabilità, infortuni, malattie…..vecchiaia. In totale gli iscritti ai Piani individuali Pensionistici di tipo assicurativo (PIP) alla fine del 2008 superano 1,3 milioni di unità; poco meno della metà (600.000 circa) sono lavoratori dipendenti. Non sono moltissimi ma sono comunque migliaia i lavoratori dipendenti che ricorrono o sono ricorsi alla stipulazione di contratti di Assicurazione del ramo Vita per costituirsi una pensione integrativa a quella pubblica. Ma anche questo tipo di prodotti finanziari non sono in grado di assicurare alcuna garanzia, come dice lo stesso nome, questi prodotti sono del tutto soggetti all’andamento dei mercati finanziari pur utilizzando fiumi di parole rassicuranti, clausole favolose, in realtà sono soggette alla possibilità di fallimento, di perdite, di crolli che lasceranno i lavoratori sottoscrittori amareggiati e a bocca asciutta.