SABATO 1 FEBBRAIO la Confederazione Cobas parteciperà alla manifestazione di Bologna in Piazza Unità ore 15,00
In solidarietà alle lotte dei facchini della Granarolo a Cadriano (Bologna) che da luglio 2013 chiedono il rispetto degli accordi firmati anche con la Prefettura di Bologna per il reintegro di 51 lavoratori licenziati ingiustamente.
La Confederazione Cobas ritiene che in Emilia Romagna e a Bologna si sia ormai determinato uno scontro politico che vede contrapposti interessi evidenti:
La Lega delle Cooperative, i parlamentari del PD, le organizzazioni sindacali cgil csil uil che hanno sempre firmato accordi sindacali a perdere per i facchini e a favore di cooperative e consorzi della logistica/trasporti, diciamo la parte che si schiera con il padronato sfruttatore e spesso in odore di mafia e di corruzione, evasione fiscale e contributiva, contro lavoratori e diritti del lavoro.
Dall’altra parte facchine e facchini che chiedono la regolarizzazione del loro rapporto di lavoro e del salario, che lottano con i sindacati SI Cobas, l’ADL Cobas e la Confederazione Cobas del settore privato, con il supporto di centri sociali e associazioni del territorio, di studenti e singole persone. Una lotta che vuole migliori condizioni di lavoro, un esempio chiaro da estendere in ogni settore privato e pubblico, un conflitto in controtendenza alle pastoie dei sindacati “complici e amici dei padroni”.
Mercoledì 29 gennaio Rsu e iscritti della Lista cub cobas del Comune di Bologna hanno raccolto più di 300 euro in buoni mensa da consegnare ai facchini licenziati della Granarolo, anche lunedì 3 febbraio ci sarà un altro banchetto di raccolta davanti al Comune di Bologna Libera Paradisus di Via Fioravanti.
La solidarietà dei dipendenti comunali che donano i buoni mensa rappresenta un bell’esempio di aiuto fra settori diversi del mondo del lavoro, mentre la politica, le istituzioni, la polizia che picchia chi difende i diritti del lavoro, addirittura il prefetto di Bologna, con le loro azioni intendono solo aumentare il clima di contrapposizione fra lavoratori, cercando di convincere l’opinione pubblica che la lotta dei facchini è inutile e che la difesa del lavoro è un’azione violenta.
A loro non interessa che si perda il lavoro e non si sappia più come vivere.
Questa è una lotta giusta e riguarda tutti: continuerà aumentando il consenso in altri settori lavorativi; il conflitto è necessario se si vogliono ottenere risultati, la lotta dell’Electrolux con l’occupazione degli stabilimenti è l’unica strada percorribile e anche questa va supportata da tutti noi.
Invitiamo tutte e tutti al boicottaggio dei prodotti della Granarolo sul territorio nazionale e oltre.
Contribuite allaCassa di Resistenza dei licenziati Granarolo per continuare la lotta!
manifestiamo sabato 1 febbraio a Bologna, corteo alle 15 da piazza dell’Unità
- per la difesa del diritto di sciopero e del salario
- contro le aggressioni di padronato e Stato
- per il reintegro dei lavoratori licenziati
Confederazione Cobas Bologna mercoledì 29 gennaio 2014