Lettera aperta al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan

Padoan

Egregio Ministro,

leggiamo con stupore dell’indagine avviata dalla Procura della Repubblica e della fuga di notizie relative ad atti legislativi, a seguito di una vostra denuncia.

Ci chiediamo come mai lo stesso Ministero non sia sollecito a denunciare:

· gli alti stipendi dei manager pubblici e dei Direttori Generali di questo dicastero, che guadagnano 20 volte di più di un lavoratore della prima area.

· le troppe ed inutili consulenze esterne.

· le troppe ed inutili e continue reggenze di uffici, che costano molto alla collettività e che mortificano le professionalità interne, senza pensare ad una rapida riorganizzazione delle carriere. 

- le spese pazze, inutili e senza possibilità di controllo della CONSIP.

· le auto blu, bianche, grigie che prelevano ancora oggi i Direttori Generali a casa.

· i Precari, siamo sicuri che assumendoli ci costino di più?

· le spese per affitti e per la manutenzione di tutti i palazzi, i locali, i magazzini dei nostri uffici, quando abbiamo migliaia di palazzi demaniali e caserme dove almeno l’affitto sarebbe gratis.

· la mancanza di trasparenza sugli appalti pubblici.

· la continua “caccia allo statale” attraverso leggi e circolari incostituzionali, che colpiscono il diritto alla salute ed un aumento della burocratizzazione.

Potremmo continuare, ma ci fermiamo qui, perché siamo sempre più convinti cheper tutelare la reputazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e quindi la reputazione di tutti coloro che vi prestano servizio lealmente e onorevolmenteoccorra soltanto il rispetto di queidipendenti che esprimono l’elevata capacità dell’amministrazione di dare servizi alla collettività.

Roma, 16.5.2014

COBAS MEF

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OLTRE IL CAPITALISMO
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