PEDALA MARINO, PEDALA!
E non per fare lo snob, ma per prendere le decisioni che ti competono. Che non sono quelle di aderire ai ricatti dei governi di liquidare le aziende e il patrimonio comunali (per darli a noti speculatori e grandi palazzinari) bensì di mettere fine alle " parentopoli, mafiopoli, mazzettopoli" che regnano nelle grandi aziende( Acea, Atac, Ama) e nelle altre 32 di minori dimensioni.
Senza la cui cura drastica e risanante, la " devastazione e saccheggio" operata dalle precedenti
giunte Rutelli-Veltroni-Alemanno, porterà inevitabilmente altri dolorosi danni alla popolazione in
termini di sottrazione del servizio,aumento dei costi, riduzione del personale addetto.
La coalizione delle molteplici realtà sociali romane che hanno a cuore i destini di Roma e dei suoi
abitanti, quella che si ritrova in " Roma non si vende"- che si spende nel quotidiano per dare
risposte ai diritti e bisogni negati - è già in grado di fornire alla giunta Marino le coordinate per
uscire dall'attuale conduzione fallimentare, ma sono mesi che attende un confronto che il Sindaco si
ostina a negare , forse e anche perchè preda della trappola paralizzante ordita dalle varie
componenti partitiche che lo " sostengono" , l'una contro l'altra in lotta per
poltrone/appalti/prebende,tanto da tenere in ostaggio tutta la cittadinanza.
Non c'è più tempo per traccheggiamenti! Le scelte Marino le deve fare subito, già a partire da oggi
data dell'ennesimo decreto contenente " lacrime e sangue" per le aziende comunali .
Dopo le sceneggiate sul " chiudo Roma" , ci aspettiamo subito :
- la costituzione di "parte civile" del Comune , nelle decine di processi in corso , che vedono
imputati numerosi manager,dirigenti e galoppini di Acea,Atac,Ama e altre aziende comunali ;
- la ripubblicizzazione delle " aziende spa" , con relativo azzeramento dei CdA e drastico
ridimensionamento a poche decine di dirigenti, dei migliaia in " organico" che di per se rendono
passivi i bilanci;
- i "piani per i servizi pubblici" da confrontare con le reti dei comitati sostenenti i beni comuni;
- il "piano casa", per dare risposta all'emergenza abitativa,operando senza cementificazione e
ulteriore sottrazione di suolo ;
- il " piano destinazione patrimonio pubblico", da finalizzare a beni-servizi comuni e verde
pubblico;
- la nascita della "Consulta Cittadina della Partecipazione Democratica" che sovraintenda agli atti
del Comune.
Queste alcune delle azioni concrete e immediate che ci apettiamo, senza le quali considereremo
Marino funzionale ai soli interessi capitalistici, che vogliono la fine delle aziende pubbliche,
mettendo in atto la rapina della gestione privata e lasciando i debiti accumulati in carico alla
fiscalità generale, che si rivale sulla cittadinanza a suon di aumento del costo dei servizi e gabelle
varie.
In ogni caso, non stare a guardare che si compia questo misfatto !
I lavoratori operativi delle aziende comunali sono in " stato di agitazione", pronti allo sciopero .
I bisogni primari, dalla casa alle bollette, sono garantiti dalla riappropriazione sociale.
I palazzi del potere comunale e i suoi occupanti, devono rispondere alla mobilitazione popolare.
Roma 28.2.14 Confederazione Cobas Roma - Cobas Igiene Ambientale
COBAS AMA
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