TARANTO - Dal Comitato Cittadini e lavoratori Liberi e Pensanti

TARANTO - Dal  Comitato Cittadini e lavoratori Liberi e Pensanti

Il “Comitato Cittadini e Lavoratori liberi e pensanti” di Taranto in merito agli scioperi di questi giorni di fim e uilm relativi alla vicenda Ilva intende denunciare alla pubblica opinione quanto è avvenuto e sta avvenendo di vergognoso in fabbrica e fuori.

Come lavoratori Ilva appartenenti al Comitato, nonché durante le nostre iniziative di nostri presidi ed anche con sms stiamo ricevendo una serie di denuncedi minacce verso chi non avesse partecipato allo sciopero.

In fabbrica si sta vivendo una situazione da lager con i kapò rappresentati dai cosidetti “fiduciari”, ovvero quadri, capi, capetti e funzionari sindacali che per “convincere” i lavoratori a partecipare allo sciopero li hanno esplicitamente minacciati di metterli in sorta di lista nera di prossimi licenziati qualora non avessero scioperato.

Come se questa vergogna non bastasse si vuole denunciare che durante i presidi l’azienda ha fatto montare un copertura per riparare dal sole chi (poverini!) bloccava le ss 100 e 106 (ma chi l’ha permesso?) penalizzando per l’ennesima volta questa città che già troppo ha dato e sta dando in nome degli interessi di Riva. Ma l’azienda ha fatto ancora di più, rifornendo di cibo e bibite a gogò questi signori con mezzi aziendali ed a proprie spese: ci sono video e foto a comprovarlo

Il Comitato, oltre ad esprimere il proprio sdegno per questi vergognosi accadimenti intende dare sugli stessi alcune valutazioni:

  • E’ palese che quanto qui si denuncia è il più chiaro sintomo dei colpi di coda di un “sistema Ilva” fatto di corruttela, di connivenze, di complici silenzi politico-sindacali (e non solo!) che per anni ha consentito di devastare un territorio e la salute dei cittadini, di negare gli elementari diritti dei lavoratori in fabbrica, tutto in nome dei profitti di Riva
  • E’ altrettanto palese che l’aria fra i lavoratori Ilva sta cambiando nel senso che pur essendo ancora fortissimo il ricatto occupazionale, tra i lavoratori si st sempre più diffondendo un consapevolezza che non è più possibile barattare il diritto al lavoro con il diritto alla salute ed a un ambiente pulito. Anzi proprio perché questi sono diritti inalienabili e costituzionalmente riconosciuti, sempre più lavoratori Ilva condividendo quanto da subito il Comitato ha proposto, non si vogliono più far manovrare da chicchesia e pretendono il lavoro e/o il reddito coniugato con ambiente pulito, produzione ad inquinamento zero e bonifiche, con le relative spese a totale carico di Riva (da quando è Ilva) e dello Stato (quando era Italsider) unici responsabili della situazione attuale.
  • E che l’aria in Ilva sta cambiando lo dimostra sia il fatto che i sindacati cosidetti maggiormente rappresentativi hanno perso totalmente la loro credibilità, sia, conseguentemente che lo sciopero del 27 e 28 è stato un sostanziale fallimento. Basta vedere che ai blocchi sulle statali c’erano ( a voler essere buoni) un paio di centinaia di partecipanti di cui la stragrandissima maggioranza  quadri, capi, capetti (ma quando mai hanno scioperato per i diritti dei lavoratori?) e funzionari e burocrati sindacali, mentre gli operai erano pochissimi. Anzi paradossalmente giovedì 27 se i numeri sono stati più consistenti è solo perché il Comitato aveva invitato i lavoratori, che comunque volevano  uscire,  a  partecipare all’assemblea, al corteo e al blocco entrata/uscita merci autorganizzati dallo stesso Comitato. Infatti le immagini e le foto dei mass-media dimostrano la preponderanza dei numeri di chi era dietro l’apecar e chi invece era con fim e uilm.

Concludendo il Comitato, a seguito di quanto qui denunciando, sta già facendo la propria parte di movimento, altri la facciano a livello politico-istituzionale e, perché no, giudiziario

 

SI AI DIRITTI! NO AI RICATTI!

 Comitato Cittadini e lavoratori Liberi e Pensanti 

Taranto 29.9.12

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

Guarda gli interventi del Convegno

locandina WEB
Continua