STRAORDINARIO SUCCESSO DELLO SCIOPERO IN DIFESA DELLA SCUOLA
NELLE PRIME 7 REGIONI ALMENO 4000 SCRUTINI BLOCCATI
IL 14 E 15 LO SCIOPERO IN TUTTE LE ALTRE REGIONI
Con la seconda giornata di sciopero degli scrutini e di tutte le attività scolastiche in Sardegna e Umbria, si conclude oggi, con uno straordinario successo, il “primo tempo” della lotta in difesa della scuola pubblica che ha coinvolto sette Regioni: il 14-15 ci sarà il “secondo tempo” con l’entrata in campo delle Regioni più grandi e con il maggior numero di docenti ed ATA.
Oltre all’indignazione per i feroci tagli gelminian-tremontiani (41 mila posti di lavoro spariscono da settembre) e per l’espulsione in massa dei precari, la diffusione dei dati sulla Finanziaria-massacro ha reso lampante che se i disastri di Crudelia Tremont’ coinvolgono tutto il PI e i servizi sociali, per docenti ed ATA si profila una catastrofe economica senza precedenti. Il blocco per tre anni degli scatti di anzianità, che non verranno più recuperati, provocherà un furto medio di 30 mila euro per l’intera carriera dei lavoratori/trici, con punte di 45 mila euro (90 milioni di vecchie lire!!). Dal sanguinario provvedimento il governo ricaverà oltre 20 miliardi di euro.
E in queste ore arrivano ulteriori notizie di “interventi”, per massacrarlo, anche sul salario accessorio dei docenti. Tale valanga di misfatti ha ingigantito le ragioni dello sciopero e il numero delle adesioni, che coinvolgono non solo i lavoratori/trici COBAS e del movimento dei precari, ma anche tanti docenti di quei sindacati che avevano dichiarato “inutile” e “impopolare” lo sciopero (vedi la FLC-Cgil Scuola che, per bocca del segretario Pantaleo, aveva così invitato gli iscritti/e a non scioperare, salvo stabilire il record mondiale di “inutilità”, convocando, unico caso nella storia italiana, uno sciopero nella scuola il 25 giugno) e tanti colleghi/e non sindacalizzati.
I dati che vengono dalle prime 7 Regioni sono entusiasmanti: almeno 4000 scrutini bloccati (e in mancanza di dati dai piccoli centri ove non siamo presenti come COBAS), in gran parte nelle superiori, con picchi rilevanti a Bologna e Modena (quasi 1000 scrutini bloccati) per l’Emilia-Romagna, a Padova (300 blocchi) e Venezia per il Veneto che ne ferma quasi un migliaio, a Cagliari che, con circa 500 blocchi traina la Sardegna che raggiunge un migliaio di stop-scrutini; e Umbria, Marche e Puglia, che ne fermano almeno un altro migliaio. Inoltre, alle migliaia di scioperanti “diretti” si sono aggiunti tanti/e docenti ed ATA che partecipano versando in media 10 euro alle Casse di Resistenza per risarcire gli scioperanti della trattenuta. Infine, in varie scuole secondarie di primo grado e primarie, lo sciopero ha bloccato la consegna delle schede alle famiglie; e in molte località si sono svolte manifestazioni davanti agli Uffici Scolastici Provinciali o Regionali o iniziative eclatanti come l’occupazione della Torre degli Asinelli a Bologna.
E il 14-15 giugno inizierà il “secondo tempo”: scenderanno in campo le Regioni più grandi come Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, oltre a Liguria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo, Molise, Basilicata e la Provincia di Bolzano. Anche tali scioperi saranno accompagnati da manifestazioni, al Ministero (Roma, 14 giugno ore 10) e agli USP e USR. I COBAS chiedono che si cancellino i 41 mila tagli e la Finanziaria-massacro, il blocco degli scatti “di anzianità” e dei contratti, il furto delle liquidazioni e l’allungamento dell’età pensionabile; e vogliono l’assunzione a tempo indeterminato dei precari/e, massicci investimenti nella scuola pubblica per il funzionamento degli istituti, l’annullamento della “riforma” delle superiori, la restituzione a tutti/e del diritto di assemblea.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBA
Roma, 12 giugno 2010