IL CANTIERE DELLA MORTE DI TORVALDALIGA A CIVITAVECCHIA CONTINUA AD UCCIDERE
Un altro infame delitto si è consumato c/o la centrale Enel di Torvaldaliga Nord, è il 4° omicidio mortale da quando la centrale è stata riconvertita a carbone.
Sergio Capitani di 34 anni, lavoratore in appalto addetto alla manutenzione “ area ammoniaca” è morto tra strazianti ferite e dolori, altri 3 suoi compagni sono ricoverati c/o l’ospedale di Civitavecchia.
Da 8 anni, da quando è stato aperto il cantiere della riconversione, i Cobas hanno chiesto e sostenuto la necessità di un ispettore a tempo pieno in centrale( cosa che dovrebbe esserci in ogni impianto a rischio) , invece continua la serie degli “ incidenti” , tanto che l’impianto di riconversione è stato ribattezzato “ il cantiere della morte”.
Un cantiere che non avrebbe mai dovuto aprirsi – la riconversione a carbone,costosa e dannosa, risponde solo a interessi speculativi – ma nonostante il rifiuto popolare sancito anche da un referendum, i corrotti partiti ( l’ex sindaco De Sio, rinviato a giudizio) e i complici sindacati sotto la regia dell’Enel hanno impunemente proceduto!
Sono loro i massimi responsabili del “ cantiere della morte”: ci aspettiamo che la magistratura proceda veloce e li rinvii a giudizio per “ procurato omicidio”.
Ora vanno smascherate le lacrime di coccodrillo bipartizan, e gli inutili scioperi postumi!
Ora è il tempo di esigere “ la salute non si vende”, di internalizzare il lavoro in appalto (assolutamente quello delle manutenzioni), di combattere ed eliminare il lavoro precario e al nero , di attivare una congrua azione risarcitoria nei confronti della famiglia di Sergio Capitani, a cui porgiamo le nostre sentite condoglianze e l’impegno a sconfiggere le morti del lavoro.
Roma 3 aprile 2010
Cobas Energia – Cobas Lavoro Privato