Indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici
Per un pugno di euro!
Da aprile saremo ricchi: la indennità di vacanza contrattuale renderà più lieta la primavera. Le buste paga mensilmente avranno i sospirati aumenti: prendiamo l’esempio del contratto nazionale autonomie locali, “gli aumenti” vanno dai 6,47 euro di un B1 ai 10,63 euro di D6, queste le mirabolanti cifre con cui i salari recupereranno il potere di acquisto perduto.
La legge Brunetta, e gli allegri compari di Cisl Uil e Ugl, hanno istituzionalizzato la indennità di vacanza contrattuale (IVC) e trascorsi 3 mesi dalla scadenza del Contratto nazionale arrivano “automaticamente” questi “po’ po’ di aumenti” ribattezzati per l’occorrenza “tutela retributiva per i dipendenti pubblici”.
Ma attenzione: trattasi di un anticipo sui “miglioramenti” (??) salariali che saranno percepiti con il prossimo contratto. Non scherziamo:il Governo fa già troppi sacrifici e il lavoratore deve calarsi nella veste di debitore di fronte a tanta beneficenza
In questo modo, Brunetta e il suo Governo
- Evitano di erogare gli arretrati contrattuali che sarebbero più consistenti di questi spiccioli con i quali si pagheranno sì e no due colazioni.
- Stravolgono la contrattazione nazionale e, dopo quasi 20 anni di accordi a perdere, il potere di acquisto delle buste paga ha perso, dal 1993 ad oggi, centinaia di euro.
- Depotenziano le richieste di aumenti salariali con cifre al massimo ribasso che risultano perfino inferiori a quel famigerato codice Ipca applicato nell’aprile scorso con i nuovi istituti contrattuali.
- Ci fanno perdere soldi e soprattutto lanciano un messaggio al personale della Pubblica Amministrazione: è inutile scioperare e lottare per reali aumenti contrattuali visto e considerato che il Governo vi erogherà una miseria senza un’ora di sciopero, la stessa miseria che verrà stanziata per i rinnovi contrattuali.
Invece di accettare questo ricatto, perché non avanzare nuove rivendicazioni a partire da forti aumenti salariali?
Cobas Pubblico Impiego