VENERDI’ 16 LUGLIO SCIOPERO NEL GRUPPO FIAT 4 ORE NAZIONALI PER OGNI TURNO , 8 ORE ALLA SEVEL-ATESSA 8 ORE ALLA FIAT-SATA , CON CORTEO DA ORE 10 A MELFI
C O N T R O I PRETESTUOSI E ILLEGITTIMI LICENZIAMENTI A MIRAFIORI E MELFI
IL PIANO MARCHIONNE E LA MANOVRA GOVERNATIVA “ LACRIME E SANGUE”
L’AZZERAMENTO DEL “ PREMIO DI RISULTATO”
Il gruppo Fiat prosegue imperterrito nel disegno di disconoscimento dei diritti a partire dallo sciopero e nell’adeguamento degli stabilimenti al regime di caserma .
Chi non ci sta e si oppone, chi reclama diritti e dignità , è soggetto alla moltiplicazione dei provvedimenti disciplinari, alla persecuzione nei reparti confino e al licenziamento.
Di siffatte intimidazioni,coercizioni e repressioni è costellata la storia Fiat , dal dopoguerra ad oggi.
Da Valletta a Romiti a Marchionne , tutti si sono distinti per le schedature, per i reparti confino, per i licenziamenti, nel tentativo di piegare e di costringere alla resa la classe lavoratrice , che ha dovuto combattere su due fronti, anche contro i sindacati complici e venduti.
Dopo le purghe e i licenziamenti seguiti alla sconfitta dell’occupazione di Mirafiori nel dicembre ‘80 , 6 anni fa c’è stata la straordinaria ribellione della giovane classe operaia della Fiat di Melfi . Capace , con 18 giorni di blocchi , di far saltare l’insopportabile condizione di degrado-rischio-ricatto in cui versavano i lavoratori. Da li a poco la cinica dirigenza Fiat si vendicava licenziando alcuni operai e Rsu iscritti ai Cobas e alla Fiom, come segnale di ripristino del comando aziendale : licenziamenti sconfessati e azzerati successivamente dalla Magistratura del Lavoro.
Poi, 3 anni fa alla Fiat- Pomigliano , lo smascheramento e il contrasto delle false promesse del precedente “ piano Marchionne” , che ha comportato il licenziamento di Mimmo Mignano ( Rsu-Cobas) e la deportazione di 316 tra gli operai più attivi sindacalmente, al confino di Nola.
Ora, di fronte al NO vistoso degli operai di Pomigliano alle pretese tiranniche e incostituzionali del “ neo piano Marchionne” - alle proteste e scioperi solidali negli altri stabilimenti - la Fiat si vendica con altri pretestuosi ed illegittimi licenziamenti a Mirafiori e Melfi.
I Cobas, convocando lo sciopero nazionale per venerdì 16 luglio, rivendicano per intero la storia del conflitto di classe alla Fiat, non le sole parzialità che convengono a questo o quel sindacato, come fa in questo caso la Fiom.
I Cobas sanno sempre da che parte schierarsi, non sono opportunisti ! Non fanno distinzione di sigle sindacali quando c’è da difendere i lavoratori colpiti, cercano di fare blocco e massa critica contro il prepotente padrone !! Cosa che non accade in casa Fiom, dove questo sindacato ha spesso voltato la faccia dall’altra parte quando i licenziati erano operai e Rsu Cobas – come è accaduto a Melfi e Pomigliano - lasciandoli a combattere la difficile sfida pressoché da soli.
Per i licenziamenti odierni che coinvolgono loro tscritti e Rsu , la Fiom chiede l’impegno dei Cobas: non ce n’era bisogno in quanto i Cobas sono schierati a prescindere contro i licenziamenti !
Questo è il tempo in cui c’è la necessità della più ampia unità , chiarezza e solidarietà tra i lavoratori, per configgere resistendo ai piani liquidatori dei diritti e delle conquiste dei lavoratori.
NO PASARAN ! RIASSUNZIONE DI TUTTI I LICENZIATI
Roma 15/7/2010 COBAS LAVORO PRIVATO - CONFEDERAZIONE COBAS