New article

no-invalsi-grande

Nonostante il gravissimo deficit di democrazia sindacale, che impedisce ai COBAS di svolgere assemblee in orario di servizio, la nostra campagna ha smascherato la colossale e pericolosissima truffa dei quiz Invalsi che si terranno nelle scuole tra il 10 e il 13 maggio e ha fatto sbandare vistosamente il carrozzone Invalsi, il MIUR e i tanti presidi-dirigenti che si considerano oramai i proprietari delle scuole. Gli stessi “valutatori” Invalsi hanno ammesso quale è – parole loro – “il vero intento del MIUR: quello di  avere uno strumento al servizio dell’odiosa campagna contro i lavoratori della scuola pubblica, un “testificio” per fare la classifica dei docenti buoni e cattivi, per delegittimare e smantellare la scuola pubblica”: esattamente quello contro cui stiamo lottando.  

E il MIUR, vista la mala parata, ha scaricato i presidi-kamikaze, ammettendo con la Nota 2792 del 20 aprile che ogni decisione sui quiz Invalsi deve essere “deliberata dal Collegio docenti”; che non ci sono obblighi per i docenti in assenza di tali delibere (e anche in tal caso, il “vincolo di minoranza” consente di continuare a svolgere la normale attività didattica); che le delibere dei Collegi contrarie ai quiz non sono illegali ma solo “improprie”.  

Smascherata la truffa, molti presidi-kamikaze, diffidati in centinaia di scuole dai COBAS dal procedere nelle illegalità, stanno convocando precipitosamente i Collegi per far loro cambiare il piano delle attività, inserendo in extremis l’Invalsi. Anche tali modifiche in extremis sono illegali: e i presidi che le useranno per interrompere il pubblico servizio e imporre i quiz rischieranno nei tribunali.

Accanto ai docenti che in moltissime scuole hanno bocciato nei Collegi gli ignobili quiz, e a quelli che comunque si rifiuteranno di collaborare al massacro della didattica di qualità e del loro lavoro, ci saranno in molte città gli studenti delle superiori che, come quelli dei Collettivi di Senza Tregua a Roma, usciranno dalle classi dove si dovessero svolgere i quiz o consegneranno in bianco i materiali, nonostante che in molte scuole gli studenti vengano banditescamente minacciati di “penalizzazioni” negli scrutini finali. E infine, accanto a noi ci sarà anche la terza componente del popolo della scuola pubblica, quei genitori che denunceranno anch’essi i presidi che imporranno agli studenti i quiz Invalsi, e che comunque, nelle situazioni dove la protesta non fosse significativa, terranno i figli a casa.  

CHI FA I QUIZ INVALSI AVVELENA ANCHE TE: DIGLI DI SMETTERE.

I quiz Invalsi insultano la scuola pubblica, ogni didattica di qualità, la professionalità dei docenti e qualsiasi serio apprendimento da parte degli studenti. I quiz saranno usati per classificare le scuole, i docenti, gli studenti, e per differenziare gli stipendi degli insegnanti. Impediamo l'interruzione illegale della didattica e lo svolgimento dei quiz nelle scuole: e comunque evitiamo in ogni modo di parteciparvi.

Piero Bernocchi  portavoce nazionale COBAS

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

Guarda gli interventi del Convegno

locandina WEB
Continua