NEOCONTRATTO AUTO = RICATTI E DIRITTI NEGATI
Il 13 dicembre 2011 con la firma del “ contratto auto” , Marchionne completa il disegno neocorporativo di sottomissione dei lavoratori al profitto d’impresa e con la negazione dei diritti sindacali a chi non si subordina.
Marchionne, a prescindere da produzioni,investimenti e occupazione nel gruppo Fiat-Italia, OTTIENE CARTA BIANCA :
1) nel rapporto di lavoro , con l’aumento dei ritmi, dello straordinario e dei sabati-domeniche lavorativi ; con la riduzione delle pause e della mensa a fine turno; con il pagamento della malattia e del premio di risultato a seconda dell’assenteismo;
2) nella cessazione di qualsiasi azione sindacale e la prevedibile penalizzazione in caso di sciopero.
Tutto ciò accadeva durante il ventennio fascista,quale attributo dargli oggi “ in democrazia” ?
Cesarismo ?? O più semplicemente “ adeguamento alle regole del più forte” ?
Tanto più nell’emergenza-crisi , che dispone altrettante misure capestro come quelle dettate dall’ammucchiata che sostiene il governo Monti : lavorare fino a 70 anni, fine delle pensioni di anzianità e riduzione degli importi ; ulteriore aumento dei carburanti ( e dal 2012 dell’IVA) con relativo aumento dei generi di prima necessità, bollette, affitti ; ICI = IMU su prima casa , a cui sono costretti milioni di lavoratori; misure “ per liberalizzare il mercato del lavoro” .
Fiom, Cobas e altre OS di base , non avranno più agibilità e verranno esclusi da permessi e trattenute sindacali ( per chi ce li ha) .
E che fine fanno le RSU elette ? Verranno fatte decadere subito, mandando al loro posto le RSA complici , oppure si aspetterà la loro decadenza ? Per chiudere il ciclo , manca la disdetta da parte di Cisl-Uil dell’accordo interconfederale del dicembre 1993 , che introduceva le RSU.
IN OGNI CASO NESSUN ACCORDO PATTIZIO – neppure questo infame del 13/12/2011 – POTRA’ MAI SUPERARE IL DIRITTO COSTITUZIONALE , CHE ALL’ART. 39 SANCISCE LA LIBERTA’ SINDACALE E ALL’ART.40 IL DIRITTO DI SCIOPERO !
L’infamia dell’accordo firmato il 13/12/2011 è pesantissima e gravosa.
Marchionne lo ha definito “ accordo storico” , tendente cioè a far regredire il lavoro a pura merce di scambio, negando i diritti del lavoro e le relazioni sociali che ne scaturiscono.
Ma non è la fine della storia della classe lavoratrice , che ne ha subire tante di sconfitte, ma che è in grado di rialzarsi e configgere di nuovo per sbaragliare la reazione presente.
CON O SENZA RSU manterremo i presidi di iscritti e attivisti Cobas , impedendo discriminazioni e licenziamenti : l’art.18 L.300/70” giusta causa” è sempre in vigore e supera di gran lunga il famigerato art. 8 introdotto dal governo Berlusconi .
CON O SENZA RSU , i Cobas sosterranno le vertenze aziendali e di gruppo con l’utilizzo di tutte le forme di lotta ; con lo sciopero , che anche se sanzionato dai diktat Marchionne , resta un diritto Costituzionale a cui nessun giudice può venir meno , infliggendo così sonore retromarce e sconfitte ai capataz Fiat !
RESISTEREMO UN MINUTO DI PIU’ !
Roma 14.12.2011 COBAS LAVORO PRIVATO