LA RESA DEI CONTI SUL G8 DI GENOVA 2001: DOPO LA DIAZ IN ARRIVO LA SENTENZA BOLZANETO
L’8-10 maggio in Cassazione a Roma, giunge a conclusione l’altro processo mostre, quello che inchioda , dopo la “Diaz” le responsabilità degli aguzzini in divisa della caserma Bolzaneto, che si macchiarono di indicibili torture e ferite inflitte a decine di fermati, tra cui numerosi europei.
Dopo la condanna di 1° grado, quella di appello è inequivocabile nel dimostrare la volontarietà dell’agire delittuoso delle forze di polizia e carcerarie, che misero in atto comportamenti e strumenti di coercizione-tortura degni di Guantanamo e/o Abu Graib.
La sentenza di Cassazione sulla “Diaz” ha messo definitivamente fine al tentativo dei dirigenti e funzionari di polizia di rimanere nel corpo continuando a far carriera.
La prossima sentenza “Bolzaneto” non può che seguire, espellendo dai corpi di polizia e carcerari questi sadici delinquenti, imponendo loro di risarcire con le proprie tasche i torturati.
Tutto ciò non ripaga chi è stato direttamente ferito e noi tutte/i, soprattutto la famiglia di Carlo Giuliani,. di quel feroce e preordinato atto di sedizione politico-militare messo in opera dal governo Berlusconi durante il G8 di Genova, anche con la complicità del centrosinistra che si rifiutò di battersi per la nascita della “ Commissione di Inchiesta Parlamentare”.
Dalle enormi responsabilità della catena di comando, rimangono impuniti fino ad oggi i conosciuti mandanti , sui quali anche alla luce delle recenti elezioni e del porcellum governativo si tende a mantenere un velato silenzio.
Rimangono le macerie di una decina di compagne/i colpiti da 100 anni di carcere, per punirli di aver osato ribellarsi alle nefandezze del G8 : ignobile immagine della trita “ ragion di stato” che in Italia continua ad imperversare colpendo migliaia di giovani resistenti in più svariati campi, alla faccia del tanto conclamato “ stato di diritto e della giustizia uguale per tutti”.
SUL G8 DI GENOVA 2001 VERITA’ E GIUSTIZIA NON SONO STATE SODDISFATTE !
Mancano alla sbarra Berlusconi e il suo governo, i servizi italo-americani, il capo della polizia.
Non c’è stata la liberazione dei compagni/e condannati e il rifacimento del loro processo alla luce delle responsabilità politico- repressive dimostrate con le pesanti condanne “ Diaz e Bolzaneto”.
Non sono stati radicalmente cambiati i metodi di reclutamento,addestramento e formazione ricorrente delle forze dell’ordine, per uniformarli tassativamente al dettato Costituzionale e alla Convenzione dei Diritti dell’Uomo , senza i quali continuerà a prevalere nei Corpi le disposizioni che ci individuano come “ nemici da dispregiare,combattere ed annientare , anche fino alla morte”.
In questi 3 giorni e fino alla sentenza sono previste numerose iniziative a Roma e nel Paese.
Roma 7.5.2013 CONFEDERAZIONE COBAS