Arriva lo scippo del Trattamento di Fine Servizio (liquidazione)
In pieno Agosto è arrivata la dichiarazione del presidente Inpdap, Paolo Crescimbeni, che invoca la previdenza integrativa anche nel Pubblico Impiego, una operazione analoga a quella già operata nel privato con il silenzio assenso e i fondi pensioni cogestiti da imprese, Sindacati e Inps. Le dichiarazioni di Crescimbeni sono comunque utili a riflettere sui futuri scenari.
In questi ultimi 20 anni è calato vistosamente il potere di acquisto delle pensioni e dei salari. Con il sistema contributivo un lavoratore andrà in pensione tra 20 anni avrà un assegno mensile pari a poco più di metà dell'ultimo stipendio ma la forbice tra stipendio e pensione è destinata ad allargarsi sempre più.
Dal 1 gennaio 2011 tutti i dipendenti pubblici saranno sottoposti al regime del Tfr (trattamento di fine rapporto) in vigore nel privato (oggi solo il personale della Pubblica amministrazione assunto dopo il 1 Gennaio 2001 ha il tfr). Il passaggio da tfs a tfr è svantaggioso per i dipendenti pubblici e a guadagnarci saranno solo le casse dello stato che utilizzeranno i soldi per esentare dalle tasse i grandi capitali/speculatori.
L’ammontare del TFS è determinato prendendo in considerazione l’ottanta per cento dell’ultima retribuzione percepita dal lavoratore (in genere comprendente lo stipendio, l’indennità integrativa speciale e le altre competenze) che viene diviso in dodicesimi (o quindicesimi per i dipendenti degli Enti pubblici) e poi moltiplicato per il numero di anni di servizio prestato. Il tfr è accantonato anno per anno in misura pari a circa una mensilità all’anno compresa la tredicesima (retribuzione annua/13,5 pari al 6,91%), rivalutato anno per anno in base ad un tasso legale pari all’1,5fisso+75% inflazione Istat.
Ma i\le dipendenti della PUbblica Amministrazione non saranno colpiti solo da pensioni più leggere e dall'innalzamento dell'età pensionabile non solo per le donne (a 65 anni in pensione fin dal 2012...oggi in pensione si va con 61 anni) ma anche per gli uomini (non basteranno più i 40 anni di contributi ma si guarderà all'aspettativa di vita-3 mesi in più già dal 2015- senza menzionare i mesi che passeranno tra la maturazione effettiva dei requisiti e la pensione effettiva, mesi nei quali saremo costretti a lavorare ...)
Per Crescimbeni “bisogna trovare la molla giusta per convincere i dipendenti ad abbandonare la vecchia abitudine del solo Tfr accantonato in attesa del momento di pensionamento”, quindi arriverà lo scippo del tfr e la ennesima speculazione sulla pelle dei lavoratori pubblici sui quali si scatenerà il business della previdenza integrativa e di fondi integrativi cogestiti con Cisl Uil, Ugl e Cgil. Dopo Brunetta , arriva per il pubblico anche l'innalzamento dell'età pensionabile e pensioni leggere. Altro che privilegiati, sono i dipendenti pubblici ad essere tartassati dal Governo
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