LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI DILAGA NELLE PRIME 7 REGIONI OLTRE 5000 SCRUTINI BLOCCATI
IL 14 E 15 SCIOPERANO TUTTE LE ALTRE REGIONI
IL 14 (ore 10) MANIFESTAZIONE A ROMA DAVANTI AL MINISTERO
Con nuove e dilaganti adesioni si è concluso il “primo tempo” della lotta in difesa della scuola che ha coinvolto sette Regioni: ed il successo è stato così clamoroso da costringerci ad aggiornarne le cifre di ora in ora. Anche se ci mancano i dati da tante piccole realtà ove i COBAS non sono presenti, il bilancio finale è già di oltre 5000 scrutini bloccati, con l’Emilia-Romagna che supera i 1500 blocchi, il Veneto oltre i mille, la Sardegna intorno ai 1200 e Umbria, Marche, Puglia e Calabria, insieme, intorno ai 1300. La ferocia sociale e politica di Crudelia Tremont’ (e della sua spalla Gelmini) ha colpito in primo luogo (senza sottovalutare l’attacco a tutto il PI e ai servizi sociali) la scuola, già martoriata e umiliata nell’ultimo quindicennio da tutti i governi, con 41 mila posti di lavoro cancellati, l’espulsione in massa dei precari e con una Finanziaria-massacro che provoca per docenti ed ATA una perdita economica senza precedenti. Il blocco per tre anni degli scatti di anzianità significa un furto medio di 30 mila euro nell’arco della l’intera carriera lavorativa, con massimi di 45 mila (90 milioni di vecchie lire!!) e con un introito iperbolico nelle casse statali di oltre 20 miliardi; ed il furto cresce ancora di migliaia di euro a causa del blocco contrattuale.
Un tale nugolo di “mazzate” sta facendo dilagare lo sciopero: le adesioni si ingigantiscono di ora in ora e sfuggono ad un conteggio preciso perchè coinvolgono non solo i lavoratori/trici COBAS ma anche molti docenti ed Ata dei sindacati che avevano dichiarato “inutile” lo sciopero (ad esempio la FLC, il cui segretario Pantaleo ha invitato a non farlo, battendo poi ogni record di “inutilità”, con la convocazione di uno sciopero a fine giugno) e tanti colleghi/e non sindacalizzati; e va ricordato che alle migliaia di scioperanti “diretti” si aggiungono tanti lavoratori/trici che partecipano alle Casse di Resistenza per risarcire gli scioperanti della trattenuta.
Da domani inizierà il “secondo tempo”. Lo sciopero dilagherà nelle Regioni più grandi come Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, oltre a Liguria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo, Molise, Basilicata e la Provincia di Bolzano. Nel Lazio e in Sicilia la crescita delle adesioni è travolgente, oltre le previsioni degli ultimi giorni: in entrambe le regioni gli ultimi dati sono di circa 2000 scrutini bloccati (solo a Roma si supererà il migliaio); Campania, Piemonte, Toscana e Lombardia avranno tra i 1000 e i 1300 blocchi; circa 700 la Liguria e 500 l’Abruzzo: e la previsione nazionale complessiva, per quanto incompleta a causa della tumultuosa crescita delle adesioni, va ben oltre i 15 mila blocchi, avvicinandosi molto ai 20 mila. Anche tali scioperi saranno accompagnati da dimostrazioni di piazza. A Roma si manifesterà il 14 giugno (ore 10) davanti al Ministero di Viale Trastevere.
Ricordiamo che i COBAS chiedono che si cancellino i 41 mila tagli e la Finanziaria-massacro, il blocco degli scatti “di anzianità” e dei contratti, il furto delle liquidazioni e l’allungamento dell’età pensionabile, in particolare a 65 anni per le donne; e vogliono l’assunzione a tempo indeterminato dei precari/e, massicci investimenti nella scuola pubblica per il funzionamento degli istituti, l’annullamento della “riforma” delle superiori, la restituzione a tutti/e del diritto di assemblea.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
Roma, 13 giugno 2010