Rinnovo delle RSU tra ipocrisia e rassegnazione
In queste settimane si sta consumando l’ennesima truffa ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici della Pubblica Amministrazione già colpiti dalla Legge Brunetta (il cui obiettivo è l’annullamento dei diritti sindacali e del potere di contrattazione) e dalla Finanziaria estiva (che ha bloccato per 3 anni i salari e la contrattazione decentrata oltre a decretare il sostanziale blocco delle assunzioni).
Cgil Cisl Uil (nel pubblico impiego d’amore e d’accordo a sottoscrivere sempre gli stessi contratti a perdere …) stanno discutendo con l’Aran dei nuovi comparti di contrattazione per tutto il Pubblico Impiego.
I nuovi comparti sfuggono a qualunque logica e dovrebbero essere così suddivisi: Comparto del personale delle Agenzie Fiscali, dei Ministeri, degli Enti pubblici non economici, delle Istituzioni e degli Enti di ricerca e sperimentazione e dell’Universita; Comparto del personale delle Autonomie Locali, Comparto del personale della Scuola e delle lstituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale; Comparto del personale delle Regioni e del Servizio Sanitario Nazionale.
La creazione di 4 mega comparti si prefigge un obiettivo ben preciso, ossia impedire l’accesso alla contrattazione del sindacato di base e di tutti i sindacati più piccoli. Non è in gioco solo la rappresentanza democratica dei lavoratori e delle lavoratrici ma anche il loro salario visto che la creazione dei megacomparti porterà all’annullamento di alcune condizioni di miglior favore presenti nei contratti del passato e tuttora vigenti.
Se dietro al rinvio delle elezioni Rsu ci sta il tentativo del Governo (e di Cisl e Uil) di applicare in toto la legge Brunetta e indire elezioni solo dopo avere approvato nuove e peggiori linee guida sulla contrattazione sindacale (meno salario, meno diritti per tutti/e), la posizione di chi, come la Cgil, chiede le elezioni nel 2010 non è certamente limpida e coerente.
A scanso di equivoci, noi siamo a favore delle elezioni Rsu nel 2010 ma da qui a pensare che le regole attuali siano democratiche ci corre una gran differenza.
Nessuno parla, inclusa la stessa Cgil che ha aperto una campagna “per l’accordo sui comparti e il contestuale rinnovo delle Rsu”dei contenuti, della perdita di potere di acquisto dei salari e di contrattazione della stessa Rsu. Negli ultimi 20 anni hanno firmato accordi e contratti che hanno progressivamente eliminato l’obbligo di contrattazione sulle materie più importanti e alla fine la funzione delle Rsu si è ridotta a poca cosa.
Allora, accordo su cosa e con chi? Accordo sulla nostra pelle perché non si parla delle questioni più importanti come il lento esaurimento del potere di contrattazione delle Rsu, delle materie (sempre più ridotte e insignificanti) oggetto di contrattazione, non si mobilita la Pubblica Amministrazione contro la Legge Brunetta e la triennalizzazione dei contratti.
I sindacalisti di Cgil Cisl Uil guardano alle elezioni Rsu e ai comparti solo in funzione dei permessi sindacali, delle tessere e del loro potere di sigla, nel più totale disprezzo dei diritti dei lavoratori, basti pensare alle piattaforme rivendicative sui contratti nazionali che sono completamente diverse dai testi poi sottoscritti.
Guardiamo ai fatti senza ipocrisia. Vogliamo una vera democrazia partecipativa che certo non sarà rappresentata dalle attuali regole di contrattazione sindacale e men che mai garantita da quelle future. Mobilitiamoci per eliminare le leggi di Brunetta nel pubblico impiego, contro il blocco dei contratti pubblici, restituiamo dignità e forza alla contrattazione sindacale
Cobas Pubblico Impiego