IL 17 NOVEMBRE LAVORATORI E STUDENTI IN SCIOPERO E IN PIAZZA
CONTRO LA MANOVRACCIA BIPARTISAN
A Roma corteo da P. della Repubblica (ore 10)
Oggi la manovraccia bipartisan viene approvata anche alla Camera, dopo il via libera di ieri in tempi record al Senato. Il comportamento della sedicente opposizione parlamentare dopo le pre-dimissioni di Berlusconi e gli ulteriori interventi della UE, di BCE e FMI rendono urgente la mobilitazione generale contro la nuova aggressione ai settori più deboli e indifesi della società, che il Commissario europeo agli Affari economici esige sia resa ancora più micidiale imponendo ben 39 punti sulla scia del diktat franco-tedesco. L’accordo bipartisan, raggiunto in tempi rapidissimi, conferma che il centrosinistra non voleva cacciare Berlusconi per impedirne le politiche antisociali, ma casomai per accelerarle e intensificarle. Insieme promuovono la libertà di licenziamento, il trasferimento coatto di dipendenti pubblici e il loro collocamento in Cassa Integrazione, l’annullamento dei contratti nazionali, il peggioramento ulteriore delle pensioni, la cancellazione dei referendum di giugno, la svendita del patrimonio naturale e artistico, confermando per il Pubblico Impiego il blocco dei contratti fino al 2014 e per la scuola anche degli scatti di anzianità, oltre alla retribuzione dei docenti e al finanziamento alle scuole in base ai grotteschi quiz Invalsi.
LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA E DA CHI CI SI ARRICCHISCE.
Nella manovraccia la casta bipartisan non ha inserito neanche un solo provvedimento che faccia pagare la crisi a coloro che l’hanno provocata e che si sono arricchiti anche in questi anni! Il 10% degli italiani/e possiede circa il 55% della ricchezza nazionale, un patrimonio intorno ai 5000 miliardi: basta una tassa dell’ 1% per avere 50 miliardi l’anno. Con una evasione fiscale tra i 300 e i 400 miliardi annui, un taglio, fosse pure del 20%, darebbe altri 70 miliardi. La corruzione nelle strutture pubbliche divora circa 200 miliardi annui: già eliminandola al 20%, otterremmo 40 miliardi: e riducendo le “pensioni d’oro”, cancellando le missioni di guerra e tagliando le spese militari altre decine di miliardi. Tali provvedimenti fornirebbero oltre 200 miliardi annui non solo per aggiustare il bilancio ma per salari e pensioni adeguati, investimenti nell’istruzione e nella sanità, nei servizi sociali, nella tutela del patrimonio naturale ed artistico; per porre fine alla precarietà e garantire un reddito minimo per tutti/e.
Perciò i COBAS, insieme alla CUB, hanno indetto lo sciopero dell’intera giornata di tutti i lavoratori/trici dipendenti il 17 novembre, giornata mondiale di lotta degli studenti. Saremo in piazza insieme a loro contro lo scempio sociale della manovraccia bipartisan. Nelle principali città si svolgeranno manifestazioni di lavoratori/trici e studenti.
A Roma effettueremo un corteo partendo da P. della Repubblica (ore 10), anche per porre fine agli intollerabili divieti di Alemanno, recuperando la piena libertà democratica di manifestare pacificamente percorrendo le vie della città.