L' Atto di indirizzo quadro per l'Aran del 18 febbraio 2011

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E' stata inviata l'ipotesi di Atto di indirizzo quadro per l'Aran, in applicazione di quanto stabilito al punto 5 nell'accordo separato del 4 febbraio, da Brunetta e Cisl, Uil, Confsal e Ugl, che mette pesantemente mano al sistema di relazioni sindacali nel pubblico impiego in ossequio al Dlgs 150/2009. Il testo inviato ai Comitati di Settore non è altro che il definitivo e totale affossamento della contrattazione, da quella nazionale a quella decentrata, e il drammatico circoscrivere le relazioni sindacali al diritto di informazione preventiva, successiva e alla consultazione. La disciplina del rapporto di lavoro pubblico ed i contratti collettivi, quando verranno stipulati (dopo il 2013), saranno impoveriti completamente dalle materie dell'organizzazione del lavoro e la contrattazione collettiva sarà consentita negli esclusivi limiti previsti dalle norme di legge nelle materie relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle prestazioni ai fini della corresponsione del salario accessorio, della mobilità e delle progressioni economiche. E inoltre come già contenuto nel D.lgs. 150/2009, si adombra la possibilità per le amministrazioni di adottare atti unilaterali al posto della contrattazione decentrata, qualora non si raggiungano eventuali accordi tra amministrazioni e le organizzazioni sindacali.

L' Atto di indirizzo poi prevede che debba essere destinato al trattamento economico connesso alla performance individuale la parte prevalente del salario accessorio e che l'individuazione di essa sarà disciplinata solo dai prossimi rinnovi contrattuali ovvero dopo il blocco dei contratti del triennio 2011-2013.

E infine in barba al diritto alla carriera e all'estensione sempre più diffusa di mansioni superiori e di flessibilità delle funzioni si riparla di costituzione della Vicedirigenza nel Pubblico Impiego, confermando il blocco della progressioni orizzontali nel triennio di blocco contrattuale 2011-2013.

Inutile dire che in questo scenario la democrazia sindacale, l'allargamento delle agibilità sindacali, l'estensione delle prerogative delle RSU nella contrattazione va a farsi benedire.

Riconfermiamo, quindi, caso mai ce ne fosse bisogno, il negativo giudizio dell'accordo del 4 febbraio e non riusciamo a capire, e pensiamo con noi anche i lavoratori, la convinta soddisfazione di Cisl, Uil, Confsal e UGL ormai completamente asserviti alla logica devastante del Ministro Brunetta.

Cobas Pubblico Impiego

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