Monti non è un uomo: è una macina e tritura il popolo italiano
Ancora una Finanziaria ammazza-Italia
Sei ore in più a settimana di lavoro per i docenti a parità di salario
Contro il governo tutti/e in piazza a Roma il 27 ottobre
Non è bastata la manovra “salva-Italia” (in realtà “ammazza-Italia”) e il massacro delle pensioni, la legge Fornero - che ha demolito i pochi diritti del lavoro restanti - e la “spending review”. Monti, come una macina che implacabilmente tritura salariati e pensionati, giovani e precari, servizi pubblici e Beni comuni, ha colpito di nuovo.
La sedicente “legge di stabilità” demolisce ancora, immettendoci nella “spirale greca” di tagli e recessione, a cui seguono altri tagli fino al fallimento totale.
Tocca di nuovo alla scuola, alla sanità, al Pubblico impiego e ai servizi sociali fare da agnelli sacrificali, malgrado l’evidente inutilità dei sacrifici visto che il debito pubblico continua ad aumentare e spread e interessi sui titoli di Stato restano alti. I contratti del PI, della scuola e della sanità, già fermi dal 2009, restano bloccati fino al 2014 senza neanche l’indennità di vacanza contrattuale; la spesa per la salute pubblica sarà ancora tagliata (tra i 600 e i 1500 milioni annui), l’IVA verrà aumentata di un altro punto.
E, come schiaffo brutale ai docenti e alla scuola pubblica che rifiutano l’immiserimento, l’orario dei professori delle medie e delle superiori verrà aumentato di imperio di sei ore settimanali a parità di (già miserabile) stipendio, con la cancellazione di decine di migliaia di posti di lavoro e l’espulsione di altrettanti precari, già derisi con il “concorsaccio”.
L’ulteriore e brutale Finanziaria ammazza-Italia rende ancora più decisiva la presenza in piazza il prossimo 27 ottobre nella manifestazione nazionale a Roma contro il governo, le sue politiche e i partiti che lo appoggiano, convocata dal Comitato No Monti Day. In tale occasione i COBAS, insieme a varie organizzazioni sindacali e politiche e a tanti lavoratori/trici e cittadini in lotta contro il massacro sociale, daranno visibilità a chi rifiuta Monti e le politiche governative che colpiscono solo coloro chi ha sempre pagato, salariati, pensionati, precari, disoccupati, settori popolari, piccolo lavoro "autonomo". Nulla pagano gli evasori fiscali, i grandi patrimoni, banche, gruppi finanziari e industriali, mentre la corruzione e le ruberie delle caste politiche raggiungono il parossismo. E' ora che la crisi sia pagata da chi l'ha provocata e che ha continuato ad arricchirsi anche in questi anni!
Scendiamo in piazza per respingere l'ennesima manovra ammazza-Italia, per dire NO al governo, alla distruzione di scuola, sanità e servizi sociali, alla chiusura delle fabbriche, ai licenziamenti, alla cancellazione dei diritti del lavoro; SÌ a massicci investimenti nei Beni comuni e ambiente, all'assunzione dei precari; SI a una politica economica pagata dalle finanze dei ricchi, dal taglio delle spese militari e dalla cancellazione delle missioni di guerra, dalla soppressione della corruzione e dei privilegi delle caste politiche e manageriali; NO all'Europa dei patti di stabilità, del Fiscal Compact, dell'austerità; NO all'attacco alla democrazia, alla repressione contro il dissenso; SÌ ad una democrazia vera nel paese e nei luoghi di lavoro.
Promuoviamo una manifestazione che porti in piazza a mani nude e a volto scoperto l'opposizione al governo, per esprimere il massimo sostegno a tutte le lotte in atto per i diritti, i Beni comuni ed il lavoro, dalla Valle Susa al Sulcis, da Taranto alla Fiat, dagli inidonei e precari della scuola a tutti/e coloro che subiscono i colpi della crisi. La manifestazione partirà alle 14,30 da Piazza della Repubblica e si concluderà in Piazza S. Giovanni con una grande assemblea popolare.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS