SPENDING & INIDONEI

SPENDING & INIDONEI

La commissione cultura richiama il governo  a rivedere il comma 13, dell’art 14 e a tener conto

delle effettive condizioni di salute e delle competenze acquisite dal personale inidoneo.

Il parere emesso dalla Commissione cultura della camera sulla questione specifica dei docenti inidonei con gravi patologie, ma anche su altre importanti questioni, come quella del sostegno e delle classi di concorso C 999 e C555, conferma ai docenti inidonei l’importanza che ha avuto il presidio da loro tenuto in piedi per 12 giorni, prima al Senato ora alla Camera.

In questi giorni tutti i parlamentari hanno potuto conoscere le problematiche relative ai docenti, inidonei e non solo, si sono incontrati con gli stessi insegnanti, hanno appreso dalla viva voce di chi, pur con gravi patologie, è rimasto in piazza per 10 ore al giorno, cosa significa essere malato, ma lavorare con entusiasmo per la scuola, anche se in altri compiti legati alla didattica.

Il parere espresso dalla VII Commissione della camera non dice molto, però invita il governo a rivedere il comma 13 dell’art 14 e parla di un’ utilizzazione del personale “tenuto conto delle condizioni di salute e delle competenze”.

Il problema è dunque rimandato alla questione di sempre: le condizioni di salute del personale, che non permettono alla stragrande maggioranza dei docenti inidonei, di potersi spostare dalla attuale sede di servizio. Così come non permetterebbe loro di svolgere proficuamente il lavoro nelle future segreterie scolastiche o nei laboratori.

I docenti inidonei non possono che ribadire quanto da loro sostenuto sin dall’inizio della propria battaglia:

- gli insegnanti inidonei lavorano quotidianamente su posti sui quali sono con  regolare contratto, ma ciononostante li si vuole licenziare come docenti;

- la riassunzione nei nuovi ruoli comporterà per gli inidonei un esubero di 1.100 unità di personale, che sarà messo in mobilità una volta diventato ATA;

-  il lavoro svolto dagli inidonei è funzionale all’attività didattica e si inserisce a pieno titolo come sostegno al piano dell’offerta formativa, visto che i docenti lavorano per 36 ore settimanali nelle biblioteche, nei laboratori, o nelle segreterie con funzioni di supporto al piano didattico.

Poiché il parere della Commissione incide sulle eventuali modifiche da apportare in sede di Consiglio, nel caso degli inidonei, il comma 13, art 14, gli inidonei chiedono, ancora una volta, rimanere nelle proprie funzioni nel posto di lavoro che occupano.

In ogni caso, nel decreto correttivo che il Consiglio dei Ministri dovrebbe licenziare, si potrebbe inserire il cambiamento proposto dalla commissione, anche perché vi sono le compatibilità economiche. Che queste derivino dalla proposta specifica inoltrata dai docenti inidonei, o da risparmi della Revisione di spesa, poco importa, ciò che conta è la certezza delle cifre disponibili.

I Cobas hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica e una lettera al Consiglio dei Ministri perché prendano atto della grave situazione nella quale verserebbero 3.500 docenti inidonei, che solo perché malati verranno licenziati dalla spending review, come docenti e riassunti come ATA, mettendo in mobilità 1.100 persone.

DOMANI, VENERDI’ 3 AGOSTO, IN OCCASIONE DEL

PREVISTO CONSIGLIO DEI MINISTRI

I DOCENTI INIDONEI SI SONO DATI APPUNTAMENTO ALLE

ORE 10 IN PIAZZA MONTECITORIO

 

Anna Grazia Stammati

( esecutivo nazionale cobas)

 

 

Roma, 2 agosto 2012

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

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