La lotta contro il ddl “cattiva scuola” non va in vacanza.
Il 7 luglio, in occasione del voto finale alla Camera, manifestazioni a Roma (P.Montecitorio, ore 16) e in altre città.
E da settembre ogni scuola, ogni Collegio docenti e Consiglio di istituto siano una barricata contro l’applicazione della legge.
Dopo che al Senato il ducetto Renzi ha imposto la “fiducia” sul Ddl-cattiva scuola, la legge passa il 7 luglio alla Camera per il voto definitivo, il cui esito è purtroppo scontato, vista la maggioranza schiacciante che il PD ha in quel ramo del Parlamento. Pur tuttavia il movimento contro la cattiva scuola governativa non va in vacanza e prosegue la sua lotta, manifestando a Roma a Montecitorio in quella giornata e fino al voto conclusivo. Analoghe iniziative si terranno in altre città, in contemporanea con quella romana, nella ferma e corale convinzione che seppure Renzi, nella sua guerra totale contro il popolo della scuola pubblica, ha vinto la prima battaglia, lo scontro continuerà in forme rinnovate, diffuse e profonde a settembre, facendo pagare assai cara a Renzi e al governo la loro prima e provvisoria vittoria.
Vista la rabbia, la determinazione, l’unità e l’indignazione corale del popolo della scuola pubblica nei confronti del governo e in particolare del PD, “dominus” incontrastato di esso, è davvero sciocca illusione la speranza renziana che i protagonisti dell’istruzione pubblica dimentichino nei prossimi mesi l’insultante e distruttivo scempio della “cattiva scuola” e non ripetano, persino a livelli superiori, la drastica sconfessione, elettorale e di consenso, già operata nei confronti del PD nelle ultime settimane, che ne ha provocato la vistosa emorragia di voti nelle amministrative e il crollo dei consensi, registrato in ogni sondaggio, per il Conducator Renzi.
Ma soprattutto la cattiva scuola governativa dovrà affrontare uno scontro permanente in ogni istituto da settembre in poi. Fin dalla prima riunione dei Collegi docenti e dei Consigli di istituto, si passerà, come abbiamo già scritto, “dalla battaglia campale ad una guerriglia”, non-violenta ma assai pervasiva, diffusa, continua e logorante per i sostenitori della cattiva scuola-azienda. In termini conflittuali, ogni scuola costituirà una barricata contro l’applicazione del Ddl. I docenti non accetteranno mai di perdere la libertà di insegnamento, di essere assunti e licenziati da un preside-padrone che dovrebbe sceglierli dittatorialmente da Albi di migliaia di persone, di essere premiati o puniti da un “gran Giurì” - composto dallo stesso “padrone”, da tre docenti , uno studente e un genitore (o due genitori) - che dovrebbe, a proprio insindacabile, pretestuoso e immotivato giudizio, valutarne il lavoro e le capacità didattica, imponendo in ogni istituto un potere assoluto, e distruttivo della collegialità didattica, e fomentando lo scontro interno quotidiano.
Forti di tali convinzioni per il futuro ravvicinato, qui ed orala protesta non va in vacanza e si esprimerà nuovamente il 7 luglio in varie città e in particolare a Roma ove a P.Montecitorio (ore 16) manifesteremo ancora una volta - insieme alle scuole, alle RSU e agli altri sindacati - la nostra indignazione contro l’intollerabile imposizione governativa.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
3 luglio 2015