Occupato dai COBAS il Comune di Venezia
Non sono i lavoratori/trici e i cittadini/e di Venezia a dover pagare il deficit del Comune, provocato da una casta politica incapace e corrotta.Il Governo Renzi ha deciso in modo irresponsabile di affondare la città di Venezia escludendo la possibilità di un intervento diretto del governo per ripianare il deficit del Comune.Una scelta gravissima che segue mesi di gestione commissariale ove l’inviato del governo ha messo mano al bilancio della città procedendo con pesantissimi tagli lineari che hanno colpito innanzitutto i salari dei lavoratori/trici, i Beni comuni della città (le isole, gli stabili, i luoghi di cultura, le sedi di associazioni storiche ecc..) e fondamentali servizi sociali.
Il Commissario Zappalorto si è distinto in questi mesi per arroganza e totale mancanza di confronto con i cittadini/e, i lavoratori e le lavoratrici della città: e Zappalorto è stato agevolato e coperto dalla passività di Cgil, Cisl e Uil, incapaci di (o disinteressati a) capire cosa stesse effettivamente accadendo e di reagire in qualche modo. Il buco di bilancio del Comune di Venezia è stato generato da una classe politica scellerata. Ma la risposta del governo non ha preso di mira tale sciagurata conduzione politica e amministrativa ma ha colpito brutalmente Beni comuni, servizi sociali e salari.
Di conseguenza, salutiamo con grande soddisfazione l’occupazione del Comune di Venezia, una coraggiosa e illuminante iniziativa, promossa dai COBAS insieme a centinaia di lavoratori e lavoratrici che stanno rivelando a tutta la città chi sono i veri responsabili del disastro amministrativo e politico e che, con la loro azione, rifiutano la decisione governativa mirante a far pagare la crisi del Comune ai settori più deboli e incolpevoli della città. L’Assemblea permanente, giorno e notte, che ha reso il Comune di Venezia finalmente una struttura aperta ai cittadini/e, è una iniziativa non solo legittima ma di vera e propria “salute pubblica”, che fa seguito a mesi di mobilitazione permanente dei COBAS e dei lavoratori/trici veneziani non più disposti a far da agnello sacrificale di ogni crisi provocata dall’incapacità, dalle malversazioni e dalla corruzione dilagante della casta/classe politica locale e nazionale. Ed è una mobilitazione che intende imporre un cambio radicale nella gestione del patrimonio pubblico e comunale e nelle relazioni sindacali nei luoghi di lavoro, e in particolare nel Comune con le elezioni RSU che si svolgeranno il 3/6 marzo prossimo, e al quale concorreremo con una lista COBAS costruita dal basso, nelle assemblee e nelle mobilitazioni.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
14 febbraio 2015