A tutela delle retribuzioni e della professionalità, per la stabilità dei posti di lavoro
Giovedì 8 e venerdì 9 novembre 2018
SCIOPERO INTERO TURNO
per tutti i dipendenti delle società Capodarco, Maggio 82, Pingo, Il Solco, NTA, Camus, GPI, Mimosa, In Opera, SDS che gestiscono in appalto i servizi Cup – Recup – servizi amministrativi delle Aziende Sanitarie e ospedaliere della Regione Lazio.
Manifestazione giovedì 8 novembre, dalle ore 9, presso la sede del Consiglio Regionale del Lazio, in via della Pisana 1301
La giunta Zingaretti continua a non comprendere quanto stanno rivendicando da oltre due mesi le lavoratrici e i lavoratori precari da decenni nei servizi CUP, ReCup e Amministrativi delle strutture pubbliche del sistema sanitario della Regione Lazio. Tanto che, la Giunta il 30 ottobre ha emanato l’atto di indirizzo con il quale conferma la bontà delle procedura dei cambi appalti già svolti e di quelli ancora in corso, nonchè la decisione di accollare sulle casse della Regione il costo del salario di anzianità non riconosciuto ai lavoratori dalle società subentranti, assegnando, poi, alle ASL un generico compito di verifica e controllo«della documentazione giustificativa, fornita dall’impresa datrice di lavoro, relativa al livello di inquadramento e l’anzianità di servizio maturata da ciascuna delle unità di personale impiegate»(!?!?).
In sostanza la Giunta Zingaretti conferma la sua indifferenza, o meglio contrarietà, alla richiesta di tutela dei diritti, economici e professionali, maturati in anni di precarietà, espressa dal personale precario in lotta da oltre due mesi.
Eppure, le lavoratrici e i lavoratori chiedono banalmente la corretta applicazione delle clausole sociali previste dalle normative vigenti, che la commissione aggiudicatrice della Regione Lazio ha “beatamente” ignorato affidando l’appalto dei servizi CUP, ReCUP e servizi amministrativi ai Raggruppamenti Temporanei di Impresa capitanati dalle società GPI ed SDS. Dette società hanno presentato offerte economiche anormalmente basse, che prevedono iltaglio delle retribuzioniattraverso ilmancato riconoscimento degli scatti di anzianitàe ildemansionamento di tutto il personale(il 3 livello ccnl multiservizi per il personale CUP e Amministrativo e addirittura il 2 livello per il personale del ReCUP). Ciò in spregio delle c.d. clausole sociali previste dalle leggi e dai contratti collettivi applicati, nonché in spregio della regola, prevista anche dal bando di gara, chei minimi salarialiprevisti dai CCNLsono inderogabili.
Possibile che i componenti della commissione aggiudicatrice della Regione Lazio, e con essa i sig.ri Tardiola, D’Amato, Zingaretti, non abbiano compreso che l’inderogabilità di detti minimi salariali è intimamente legata alla corretta valutazione delle attività e mansioni richieste nel bando di gara, da anni già svolte dai precari, e, conseguentemente, al corretto inquadramento del personale?!
Caro Nicola, NO, NON E’ PLAUSIBILE! Quelle offerte dovevano essere semplicemente cestinate, in quanto irricevibili e umilianti per chi le deve subire.
In egual misura è stato grave il passaggio di appalto avvenuto per il personale precario del supporto amministrativo della ASL ROMA 2, il quale ha dovuto subire insostenibili tagli salariali, per la riduzione dell’orario di lavoro e per il demansionamento, pur nella consapevolezza che tale personale da anni viene sottopagato attraverso forme illegittime di affitto di manodopera.
Per questo le lavoratrici e i lavoratori precari dei CUP, del ReCUP, dei Servizi Amministrativi della Sanità del Lazio manifesteranno il 8 novembre presso la sede del Consiglio regionale del Lazio e chiedono che in tale data si svolga un confronto diretto e pubblico con la tua persona, in qualità di Presidente della Regione Lazio, nonché Commissario ad acta per la Sanità del Lazio, fin d’ora negato.
Le lavoratrici e i lavoratori vogliono sentire dalla tua voce se veramente pensi che il loro lavoro valga meno di niente, che non sia degno di tutela ed attenzione.
Ti chiedono un confronto pubblico per rappresentarti e ribadire un semplice principio: anche la Pubblica Amministrazione deve rispettare la Costituzione italiana e le leggi in tema di diritti dei lavoratori, mentre, attraverso questi cambi appalti, la Regione Lazio sta violando palesemente Costituzione e norme legali.
Per questo ribadiamo che tutti gli appalti dei servizi CUP, del servizio ReCUP, dei servizi di supporto amministrativo nelle ASL e nelle strutture ospedaliere della Regione Lazio devono essere azzerati e rivisti, in modo da garantire tutele e dignità per tutti coloro da anni svolgono la propria attività discriminati e sottopagati, tramite:
- lastabilizzazionedel posto di lavoro attraverso un percorso di internalizzazione;
- il riconoscimento dellacontinuità contrattualee delletutele dell’art. 18 ante riforma jobs act;
- ilmantenimento dei parametri oraridei singoli contratti individuali;
- unagiusta retribuzione e ilcorretto inquadramento professionale.
Roma 2 novembre 2018
Comitato dei lavoratori e lavoratrici precari della Sanità
Cobas Capodarco – Cobas NTA/Camus – Cobas Maggio 82 – Cobas GPI/InOpera/Mimosa
Cobas del Lavoro Privato - Cobas Sanità Università e Ricerca