Anche FederATA in lotta con noi il 17 marzo 2017.
Si allarga ulteriormente la partecipazione allo sciopero generale della scuola contro la legge 107 e i decreti applicativi.
Anche FederATA, organizzazione sindacale che ha esordito nel conflitto scuola il 18 marzo 2016 con un riuscito sciopero che coinvolse decine di migliaia di ATA, ha indetto lo sciopero dell’intera giornata, già promosso nei giorni scorsi da Cobas, Unicobas, Anief e Usb.
Questa decisione è stata preceduta da un confronto serrato tra le nostre due strutture a proposito della piattaforma di lotta degli ATA, con una coincidenza di vedute in particolare sui seguenti punti: 1) significativi aumenti salariali per gli ATA, come per i docenti, nel nuovo contratto con almeno il recupero del 20% di salario perso negli ultimi anni; 2) revisione dei parametri per il calcolo degli organici e inserimento degli Assistenti tecnici in organico di diritto delle scuole di primo grado; 3) passaggio alle aree superiori C e As rispettivamente di tutti gli Assistenti amministrativi, tecnici e Collaboratori scolastici e all’area D per gli Amministrativi 2° posizione economica; 4) soppressione dei commi della legge 109/2014 che vietano le supplenze brevi degli Amministrativi e Tecnici e limitano fortemente la sostituzione dei Collaboratori; 5) immissione in ruolo degli ATA su tutti i posti vacanti in organico di diritto; 6) re-internalizzazione dei servizi; 7) formazione in servizio.
Ricordiamo inoltre che in generale lo sciopero, per quel che riguarda i Cobas, è convocato per il ritiro delle 8 deleghe applicative della legge 107 perché esse: a) attribuirebbero progressivamente il sostegno all’intero personale docente, penalizzando gli studenti diversamente abili; b) intendono parificare l’istruzione professionale alla Formazione extra-scuola; c) danno centralità all’”alternanza scuola-lavoro” e la impongono nell’esame di Maturità, per il quale diventa obbligatorio aver svolto i quiz Invalsi, il cui esito entra anche nel curriculum; d) degradano la scuola dell’Infanzia pubblica, creando caos in scuole primarie già sovraccariche di pesi e di ruoli.
Con lo sciopero e le manifestazioni del 17 marzo esigiamo la cancellazione almeno delle parti più distruttive della legge 107 e per questo vogliamo, oltre agli obiettivi già indicati per gli ATA, che: 1) la mobilità sia gestita con titolarità su scuola, eliminando gli incarichi triennali decisi dal preside, e garantendo la continuità a tutti i docenti; 2) tutti i/le docenti insegnino e si facciano carico delle altre attività necessarie, riducendo l’orario di cattedra; 3) i fondi del “merito”, della Carta del docente e del Fondo di istituto siano destinati ad un aumento che, insieme a rilevanti fondi da stanziare per il contratto, garantisca il recupero almeno del 20% di salario; 4) siano assunti i precari – docenti ed ATA - con almeno 36 mesi di servizio sui posti disponibili in organico di diritto e di fatto; 5) sia ridata alle scuole la libertà di istituire o meno l’”alternanza scuola-lavoro” e di determinarne il numero di ore; 6) vengano eliminati i quiz Invalsi per valutare scuole, docenti e studenti; 7) sia restituito ai lavoratori/trici il diritto di assemblea con qualsiasi sindacato e applicato un sistema proporzionale senza sbarramenti, con un voto a livello di scuola e uno nazionale per determinare la rappresentatività dei sindacati ai due livelli.
Infine ricordiamo che nella mattina del 17 marzo si svolgeranno manifestazioni regionali o inter-regionali a Roma (MIUR, V.le Trastevere, ore 9.30), Torino, Bologna, Napoli, Bari, Cagliari, Palermo e Catania.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
11 febbraio 2017