"Donne, vita, libertà”: incondizionato sostegno alla rivolta in Iran
Giunta al 10° giorno, prosegue in Iran la rivolta contro il regime degli hayatollah,innescata dall'uccisione della giovane curda Mahsa Amini, che in visita a Teheran ha trovato la morte nelle celle della polizia religiosa.
In questi lunghi e intensi 10 giorni di scontri in oltre 85 città ( Teheran,Isfahan,Tabriz,Mashhad, Kerman,Karaj,Kish,Rasht,....e nell'intera regione curda del Rojihlat) i militari hanno sparato sui rivoltosi, uccidendone decine( compresi bambini e giovanissimi), ferendone centinaia, arrestandone a migliaia (numerosi le donne e i giornalisti) : rivolta che sta divenendo resistenza diffusa alla dittatura islamica e che si avvale di episodi di risposta armata e soppressione di agenti della repressione.
Forza della rivolta le donne, divenute l'ossessione del patriarcato teocratico, che da 43 anni le opprime e le condiziona in uno status di apartheid.
NO AL VELO , NO AL TURBANTE, SI ALLA LIBERTA' E ALL'UGUAGLIANZA
E' il grido di battaglia in tutto l'Iran, dove il "hijab"(velo islamico) è divenuto il simbolo bruciato nelle piazze, di cui le donne si sono liberate dall'odiato obbligo (condanne a"frustate e/o carcere), portando i capelli ben in vista,o annodati sul retro,o tagliandone una ciocca, ostentando orgogliose fierezza , consapevolezza e autodeterminazione.
L'arresto e l'uccisione di Masha il 16 settembre da parte della " polizia morale religiosa" erano dovuti ad "un non corretto uso del hijab, che non copriva per intero i capelli".
Alla scintilla della rivolta scatenata dalla violenza sulle donne e dai femminicidi, sta corrispondendo ora l'intera società, tutte le classi sociali, che chiedono e si battono da tempo per la fine della dittatura.
Una società viva e pulsante, che nonostante la feroce repressione non ha ceduto e che anela a liberarsi dall'oppressione del regime teocratico, per realizzare una democrazia partecipata, così come aspira e contribuisce la attiva minoranza curda iraniana.
A questi sentimenti e motivazioni universali si uniscono le lavoratrici e i lavoratori COBAS, che esprimono incondizionato sostegno alle donne e alla rivolta in corso, e contribuiscono a tutte le iniziative i Italia che manifestano impegno e solidarietà.
COBAS Confederazione dei comitati di base