Il 4 e 5 maggio (elementari e infanzia) e il 12 maggio (medie e superiori) sciopero della scuola
contro i quiz Invalsi e la legge 107 con manifestazioni locali il 4 e il 12.
Mentre prosegue nelle scuole la resistenza contro la nefasta legge 107 e si prepara la campagna referendaria contro di essa, i COBAS convocano lo sciopero contro i quiz Invalsi, strumento decisivo della cattiva scuola governativa.
Gli effetti nefasti della legge 107 sono oramai evidenti a chiunque sia in buona fede. La volontà sfacciata di edificare una scuola gerarchizzata sul modello renziano di società (“un uomo solo al comando di strutture aziendali a caccia di profitti economici”), guidata da presidi-padroni e con docenti ridotti a “tuttofare” subordinati - e minacciati di licenziamento, riduzioni salariali, trasferimenti - sta creando il caos in istituzioni scolastiche già prostrate da due decenni di tagli al personale e ai finanziamenti. La pervicacia nella creazione di conflitti tra i lavoratori/trici in nome di una premialità di un presunto “merito” – che serve solo a creare una “corte” di docenti al servizio totale del preside-padrone – sta distruggendo la collegialità e il lavoro unitario, togliendo quella libertà didattica che non è un privilegio per i docenti ma l’unica garanzia per gli studenti e le famiglie di pluralismo, ricchezza culturale, libertà di apprendimento e non sottomissione ad un pensiero unico eterodiretto dai grandi potentati economici e politici.
Ma, mentre prosegue la resistenza all’applicazione della legge e si prepara la campagna referendaria per la cancellazione almeno dei suoi punti più distruttivi, appare sempre più evidente il ruolo cruciale che in essa ricoprono i quiz Invalsi. Sia per il sedicente “merito”, sia per la valutazione di docenti, studenti e scuole, sia per i finanziamenti, l’apparato ministeriale intende imporre l’unico elemento che ha a disposizione e che ritiene dotato di una parvenza di “oggettività statistica”: e cioè i risultati degli assurdi indovinelli invalsiani. Dal 4 al 12 maggio prossimi si rinnoverà il rito insensato dei quiz, contro il quale avrà ancora più rilievo degli anni scorsi l’opposizione frontale dei lavoratori/trici della scuola, degli studenti e dei genitori che intendono difendere la qualità e i valori della scuola pubblica. Già lo scorso maggio la lotta contro i quiz andò oltre le migliori previsioni: in circa una classe su quattro (primaria e superiore), gli insulsi indovinelli vennero sbeffeggiati e annullati dall’effetto combinato dello sciopero indetto dai COBAS e del boicottaggio da parte di tantissimi studenti, alle superiori, e genitori che non mandarono, alle elementari, i figli a scuola. E proprio per il rilievo ancora maggiore assunto dai quiz con la legge 107, quest’anno tale azione combinata va ulteriormente amplificata e preparata con ampio anticipo. Di conseguenza facciamo intanto la nostra parte, abbiamo convocato il 4 e 5 maggio due giorni di sciopero nella scuola dell’infanzia e nella primaria (alle elementari ogni lavoratore/trice sceglierà il giorno tra i due in cui il proprio sciopero risulterà più efficace; e lo stesso, pur non avendo i quiz, potranno fare alle materne)e il 12 lo sciopero per le medie(che chiedono l’eliminazione degli indovinelli all’esame finale del ciclo)e per le superiori.
Lo sciopero, oltre ad esigere la cancellazione dei quiz Invalsi e il loro uso per valutare docenti, studenti e scuole, è contro il premio di “presunto merito”, la chiamata diretta da parte del preside e i suoi poteri di assunzione e licenziamento, i “tetti” orari per l’alternanza scuola-lavoro, e richiede l’assunzione di tutti i precari/e abilitati o con 360 giorni di insegnamento nonché il recupero salariale di quanto perso negli ultimi anni da docenti ed Ata.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS