NO al G7 , per la ripresa del movimento di lotta
E’ una politica in cui il governo italiano è completamente immerso e che da tempo attua con leggi di svuotamento dei diritti del lavoro (Fornero, Jobs Act) e di impoverimento dello stato sociale e dei servizi pubblici (“buona scuola”, riduzione della assistenza sanitaria, tagli alle pensioni e allungamento della età pensionabile). Non è un caso che in Italia il G7 Lavoro lo facciano a Torino (anche se defilati in periferia), un’area metropolitana che ha sofferto tutte le politiche del potere, prima col suo uso e consumo a vantaggio del profitto privato e poi come modello del deserto industriale e della marginalizzazione.
Torino dove ora la Fiat si appresta a dare il colpo finale e buttare fuori dalla fabbrica buona parte (o tutta?) di quella comunità operaia che negli anni è stata ridotta ad un simulacro di quello che fu; Torino che è ora anche un banco di prova negli appalti (pubblici e non, sanitari e non) dello smantellamento dei contratti di lavoro con la complicità fattiva delle istituzioni, o che è addirittura terra di saccheggio da parte di consorzi e gruppi economici che propongono contratti di lavoro in cui tutto (orari, turni, preavviso di chiamata, ferie, permessi) è indefinito e in cui l’unica cosa certa per il lavoratore è l’obbligo a rimanere sempre e comunque “a disposizione” e a non lamentarsi del maggiore sfruttamento. Dove si utilizzano i trasferimenti a centinaia di chilometri di distanza come arma di ricatto per accettare sconvolgimenti di orari e sottrazione di diritti, o dove li si mette in atto come “incentivo” all’esodo. Dove tutta questa nuova “flessibilità” in mano ai padroni non frena affatto la chiusura di fabbriche e uffici ma anzi la incentiva e la rende più logica, quasi “naturale”.
Venerdì 29 settembre abbiamo dichiarato
SCIOPERO per tutta la giornata
per tutto il lavoro pubblico e privato di Torino e provincia
e per la sanità pubblica e privata per tutta la Regione Piemonte
(con la sola esclusione del trasporto pubblico locale e del trasporto aereo e ferroviario)
Uno sciopero che non appartiene alle organizzazioni che l’hanno indetto, ma che vogliamo sia di TUTTE e di TUTTI coloro che sentono l’esigenza di essere in quei giorni in piazza a manifestare la contrarietà ai progetti che il potere economico e politico vuole costruire sulle nostre teste e sui nostri corpi, dove la società dei diritti e dei bisogni negati si faccia sentire, e renda concreta la propria indisponibilità costruendo insieme un progetto di liberazione, a partire dal nostro territorio. Un percorso che rifiuti divisioni, steccati e guerre tra poveri, tra migranti e stanziali, tra precari e supposti garantiti.
Il venerdì 29 al mattino (ore 9 Porta Susa) saremo insieme agli studenti, che ci hanno chiesto di scioperare e manifestare assieme, e durante la giornata costruiremo e parteciperemo ad altre iniziative diffuse sul territorio.
Sabato 30 settembre parteciperemo alla manifestazione unitaria del movimento NOG7 alle Vallette.
Confederazione Cobas Torino