Non tollereremo più aggressioni fisiche o verbali ai/alle docenti
Mercoledì al circolo didattico Leopardi di Napoli una maestra della scuola dell’infanzia è stata aggredita, picchiata e mandata in ospedale da una mamma forse poco soddisfatta di come venisse educato il proprio pargoletto.
E’ l’ennesimo caso di una ormai lunga serie di aggressioni fisiche e verbali alle quali sono sottoposti, da parte di genitori o alunni, i docenti della scuola italiana, dall’infanzia alle superiori.
Qualcuno si stupisce, ma per noi Cobas le responsabilità politiche e culturali sono chiare. Da ascrivere a coloro che, da destra o da “sinistra” con le riforme degli ultimi decenni, hanno trasformato la scuola pubblica in “scuola azienda”, a quanti hanno politicamente agito per riconfigurare l’istruzione come servizio on demandumiliandoe ridicolizzando la funzione docente.
I Cobas esprimono piena solidarietà alla maestra aggredita e a tutti i docenti della Leopardi.
I Cobas inoltre:
- si impegnano in una campagna senza esitazioni contro ogni forma di violenza fisica o verbale rivolta ai lavoratori della scuola;
- offrono sostegno e soccorso in tutti i casi di aggressione mettendo non solo a disposizione gli avvocati, ma anche denunciando qualsiasi omertà della scuola e qualsiasi minimizzazione;
- si impegnano a denunciare pubblicamente e con tutti i mezzi, con nomi e cognomi, gli autori delle aggressioni, che siano genitori o studenti
- invitano tutti i docenti a rivolgersi ai Cobas per ogni forma di mobbing e di diffamazione telematica, con la garanzia che denunceremo senza remora alcuna, appunto per diffamazione e vilipendio di pubblico ufficiale, gli/le autori/trici di tutte le eventuali squallide aggressioni verbali via social.