S.O.S Scuola: riapertura in totale incertezza

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Il 14 settembre, nella maggior parte delle scuole, si tornerà in classe. Governo e ministra Azzolina hanno fatto di tutto per rassicurare sul regolare avvio del nuovo anno scolastico che, al contrario, si riaprirà nella totale incertezza sia dal punto di vista didattico che sanitario.

Cosa ha fatto il governo, dallo scorso mese di marzo, per evitare di trovarci oggi in una tale situazione? Pur consapevoli dei problemi endemici che caratterizzano la scuola italiana, riteniamo che il governo abbia fatto poco e male. Nessun massiccio piano di investimenti per migliorare e mettere in sicurezza le strutture scolastiche, nessun recupero di strutture pubbliche dismesse per aumentare il numero delle aule.

Le ventilate 84.000 assunzioni sono ancora di là da venire e l'anno scolastico si riaprirà con un numero mai visto di docenti precari in cattedra. A ciò si aggiunga il pasticcio delle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) che sono state pubblicate in modo definitivo con molteplici errori. Oggi più che mai è necessario stabilizzare il personale precario e dare il via ad immediate assunzioni. Ma non finisce qui: i ruoli assegnati pochi giorni fa sono a rischio a causa della mancata pubblicazione dell’ordinanza ministeriale in deroga al decreto della scuola del 6 giugno 2020.
L'età avanzata, causa riforma Fornero, del personale. Ciò presumibilmente provocherà una preoccupazione da parte di docenti e Ata sulla loro situazione. La categoria dei lavoratori fragili nella scuola non ha ancora avuto una prospettiva certa dell'impiego a cui verrebbero sottoposti: il ministero dell'Istruzione, a 3 giorni dall'inizio della scuola, non ha dato nessuna disposizione in merito. Ribadiamo la necessità di riaprire le scuole, senza rinunciare alla sicurezza per studenti e lavoratori. Le classi pollaio non sono affatto diminuite, anzi! La distanza di un metro boccale di fatto consente di avere nelle aule molte/i più alunne/i di quanto previsto con la normativa vigente. Chiediamo una immediata riduzione del numero di alunne/i per classe: 15 come tetto massimo! Ed ancora denunciamo che anche quest’anno molti alunni disabili non avranno fin dal primo giorno insegnanti di sostegno, né assistenti.
Infine, ci preoccupano non poco le soluzioni adottate rispetto al trasporto pubblico. Invece di potenziarlo, come si sarebbe dovuto fare, si è scelto di affollare (sino all’80%) i mezzi utilizzati, rinunciando, di fatto, a quelle forme di distanziamento fisico individuate per la scuola. Con questi presupposti, molte scuole il 14 saranno costrette a riaprire con orario ridotto e provvisorio, altre non riusciranno a garantire lezioni in presenza e in sicurezza. Inconcepibile ci appare tale ritardo, dato il lungo periodo in cui le scuole sono state chiuse. È assolutamente necessario che il Governo, anziché continuare con la propaganda, intervenga immediatamente.
                                                                                                                               COBAS - Comitati di base della Scuola
13 settembre 2020

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Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

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