Carte imbrogliate

Carte imbrogliate

Fondi pensione

PRIMA DI TUTTO IMBROGLIARE LE CARTE!!!

La delusione dei lavoratori-risparmiatori

I fondi pensione stanno deludendo tutti anche su fronti e con motivazioni opposte. I lavoratori dipendenti indotti, con vari trucchi, nel 2007 ad abbandonare il proprio TFR nelle avide mani dei fondi pensione, chiusi (sindacali, negoziali…) o aperti (banche, assicurazioni,…)

che fossero, si sono accorti solo qualche mese dopo che la crisi finanziaria colpiva direttamente i loro risparmi pensionistici in diverse forme: investimenti di in banche fallite come la Lehman Brothers (fondo Cometa, fondo Negoziale sindacale per i metalmeccanici o Espero per i lavoratori della Scuola, primo fondo sindacale del Pubblico Impiego), i fondi aziendali per i dipendenti delle case automobilistiche USA ridotti al 50%, e in generale le rendite che testimoniavano un tracollo dei Fondi tutte con segno negativo elevatissimo che non solo eliminava la speranza di una significativa “performance”, ma ha messo a rischio nella maggior parte dei casi anche la restituzione dei soli versamenti effettuati.

Mentre il TFR ha continuato a garantire non solo la restituzione di tutti i versamenti sotto forma sia di “trattamenti” sia di liquidazioni, con l’aggiunta della solita regolare rendita che è stata del 3,1% nel 2007 e del 2,7 nel 2008 al netto degli oneri fiscali. Ancora una volta in tutta la vicenda di questa crisi si è verificata la natura di mero “prodotto finanziario” del tutto privatistico dei fondi pensione anche quando a gestirli sono i sindacati.

La delusione dei finanzieri

Sul versante opposto i delusi sono i finanzieri, le banche (che custodiscono i fondi), le società di Gestione dei Risparmi (che, appunto, gestiscono i fondi, anche quelli sindacali), le società di Assicurazione spesso convenzionate con i Fondi per specifiche operazioni necessarie ai Fondi Pensione.

Ma sul fronte di Lorsignori sono opposte anche le ragioni. La prima è che l’operazione del semestre silenzio/assenso del 2007 ha dato scarsissimi risultati nonostante il ben congegnato meccanismo truffaldino che appunto devolveva il TFR dei lavoratori ai Fondi Pensione nel caso essi non avessero espresso una volontà contraria. Esito fallimentare, in secondo luogo, nonostante l’impegno dei sindacati confederali tutti direttamente interessati a lucrare introiti per il “loro “ fondi chiusi. In terzo luogo fallimentare per i milioni di Euro profusi dal governo per la campagna pubblicitaria che a conti fatti non ha convinto nessuno. Ma lo scacco più grande per finanzieri e sindacati gestori dei fondi chiusi è il crollo “delle adesioni che si è molto ridotto dopo l’operazione di smobilizzo del TFR, attuato nel 2007”

Un nuovo semestre truffaldino

Vale la pena di ricordare che il ministro Sacconi al momento del suo insediamento aveva attribuito il fallimento dei Fondi pensione alla clausola di “non reversibilità” della scelta del trasferimento e si era impegnato a rendere possibile la reversibilità, ossia la possibilità di trasferire i contributi, già devoluti ai fondi pensione, dal fondo al TFR se il lavoratore avesse voluto. Naturalmente Sacconi si è dimenticato di questo impegno e la critica implicita ai fondi che esso implicava. Senza aver fatto nulla per realizzare la reversibilità nel mese di giugno ha annunciato, insieme al governo, che nell’anno 2010 ci sarebbe stato un secondo semestre di silenzio/assenso per truffare qualche altro milione di lavoratori perché devolvessero, anche inconsapevolmente, il loro TFR ai Fondi Pensione.

In questi giorni banchieri e finanzieri, dopo aver munto abbondantemente prima i risparmiatori poi le casse dello stato, stanno tornando alla carica e presentano un nuovo conto: a quando il nuovo semestre di silenzio/ assenso, visto che non si vede alcun preparativo da parte del governo per il suo avvio.

Probabilmente ministro e governo hanno capito che con i precedenti così freschi del tracollo dei Fondi Pensione non è il caso di intraprendere un’altra campagna acquisti che rischierebbe un Flop più vistoso di quella di due anni fa.

Imbrogliare le carte

Il padronato però non si arrende e fa quanto in suo potere per preparare il terreno al nuovo semestre di silenzio assenso. In tutto il mondo finanziario si dice, si sottolinea, si ripete fino alla nausea che nel “mondo dei prodotti finanziari in cui si opera in base alla fiducia reciproca” sono indispensabili “una informazione chiara, corretta, completa, continua, affidabile…”, bene lorsignori hanno deciso che in vista della nuova campagna il terreno da preparare è quello della massima disinformazione, delle carte imbrogliate, delle carte sottratte.

Il primo capitolo di questa sottrazione di carte riguarda al COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), un organismo pubblico istituito per legge, e pagato con i soldi dei risparmiatori. Una Commissione utilissima per…Lorsignori, aiuta i Fondi pensione, le società di gestione risparmi, i finanziarti tutti a fare i loro conti a fotografare e fotografarsi allo stato di cose presenti. Ma per i lavoratori/risparmiatori…. niente, non c’è un dato che serva capire, scegliere, individuare, sapere alcunché anche soltanto del fondo a cui hanno aderito…ma questo avviene dal giorno della sua istituzione almeno consultando il sito internet ufficiale della Commissione che è l’unico strumento attraverso il quale il comune cittadino possa informarsi.

Carte intermittenti

Il Sole 24 Ore organo ufficiale della Confindustria, costituisce l’altra fonte, privata ma accessibile (con l’acquisto del quotidiano del sabato ad un euro e mezzo) ai cittadini non finanzieri.

Ma qui assistiamo ad un interessante fenomeno “l’informazione carsica o intermittente”. L’esempio più eclatante è statala pagina dedicata ai fondi pensione negoziali (altrimenti chiamati contrattuali, chiusi, sindacali…). Un’intera pagina dedicata tutta ai fondi pensione negoziali in cui ciascun fondo ( 39 fondi, 123 linee d’investimento) veniva valutato con un colore diverso (rosso, giallo, verde) per cinque diversi aspetti essenziali per giudicare un fondo pensioni. Quindi una pagina anche di lettura facilitata, rispetto ai fiumi d’inchiostro illeggibili di molte altre pagine, con in calce la rendita realizzata dal TFR per agevolare un confronto diretto ed efficace. Bene dopo la conclusione della campagna acquisti TFR la rubrica fissa cessa con il 2007. Il dubbio a questo punto è si sono voluti favorire i Fondi sindacali che in quel periodo andavano meglio, o li si vuol favorire adesso nascondendo il loro tracollo? Se non è zuppa è pan bagnato… direbbero gli esperti.

Una altro caso di intermittenza è quello in atto in questi mesi. Da almeno 2 anni nella rubrica “analisi ed approfondimenti” sempre sul Sole 24 Ore del sabato (inserto Plus 24), viene riservata una mezza pagina alla valutazione di un fondo pensione adottando come criterio principale il confronto con gli interessi fruttati al TFR. In questi ultimi mesi la rubrica è saltata diverse settimane e soprattutto sempre più rare sono i servizi e le analisi dedicati ai fondi chiusi e/o negoziali. Un altro regalo per i sindacati che li gestiscono? Certo non si possono fare sgarbi ai potenti alleati mentre si sta preparando un altro semestre di truffa continuata nei confronti dei lavoratori, un’impresa in cui Confindustria e sindacati sono da almeno due anni complici alleati.

Piero Castello

Pensionato Cobas

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Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

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