I lavoratori della logistica si organizzino per la costruzione di una piattaforma rivendicativa su orario, sicurezza e salario

Le condizioni di lavoro nei magazzini della logistica, in cui lavorano tanti lavoratori tra cui molti immigrati, sono spesso condizioni di sfruttamento anche selvaggio, con una retribuzione oraria di pochi euro.

Orari giornalieri spesso superiori alle dieci ore, pause non pagate, tempo di cambio divisa (in entrata e in uscita) non riconosciuto, lavoro notturno e/o festivo senza maggiorazione. Spesso le lavorazioni vengono effettuate in deroga a quella che è la legislazione vigente che già non presenta garanzie soddisfacenti per i lavoratori. Non mancano casi nei quali è assente perfino la busta paga e i soldi vengono accreditati su carte prepagate con retribuzioni del tutto irregolari.

Le grandi aziende del settore spesso ricorrono a manodopera esterna, cooperative ed agenzie che impiegano lavoratori più ricattabili costretti ad operare con salari da fame e fuori dalle normativa sulla sicurezza.

In alcuni magazzini della logistica esiste un clima pesante, per cui chi protesta si trova o espulso o con una forte riduzione delle ore e del salario e domina spesso la paura, l'arbitrio e sono perfino assenti diritti elementari sanciti in normativa.

In molte realtà tra un appalto e l'altro non esiste continuità del rapporto di lavoro, le liquidazioni sono spesso irregolari e corrisposte solo in minima parte, capita sovente che in cambio del Tfr il lavoratore debba perfino sottoscrivere una dichiarazione con la quale dichiari di non pretendere altri pagamenti da parte delle aziende o cooperative. Fatti due conti, visto che le retribuzioni non corrispondono spesso alle tabelle del contratto nazionale, il lavoratore ci rimette alla fine centinaia/migliaia di euro

A questa situazione di ricatto e soprusi, di violenza padronale e di ingiustizia tanti lavoratori si sono ribellati, hanno organizzato scioperi e manifestazioni, strappato accordi e normale retribuzione, orari adeguati, maggiorazioni festive e notturne, fino all'applicazione del contratto nazionale della logistica.

SiCobas, ADL e Cobas lavoro privato hanno presentato una piattaforma rivendicativa (che puoi trovare sul sito www.cobaspisa.it) su cui è stato organizzato uno sciopero nazionale il 22 marzo scorso a cui hanno aderito molti di questi lavoratori sostenuti dal Comitato di appoggio alle lotte delle cooperative che da anni opera in Lombardia.  

Il prossimo 19 aprile si incontreranno per una grande assemblea nazionale i lavoratori e delegati della logistica in cui definiranno i passi futuri per affermare i principi enunciati nella piattaforma e lanciare un’altra giornata di lotta e di sciopero nazionale della logistica.

Anche in Toscana è possibile alzare la testa e rivendicare condizioni di lavoro e di vita dignitose sia per i dipendenti diretti delle ditte che per i lavoratori di agenzie e cooperative appaltate; per raggiungere questi obiettivi è necessario organizzarsi e mettersi insieme, dare vita ai Cobas e tutti insieme perseguire obiettivi quali l'applicazione del contratto nazionale, salari regolari e rispetto delle normative sulla sicurezza e dell'orario di lavoro.

CONTATTATECI PER COSTRUIRE INSIEME UN’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA NEL NOSTRO TERRITORIO.

 Cobas Lavoro privato-Pisa 

Via San Lorenzo, 38 - 56127

Tel. 050 83 121 72/ Fax 050 83 100 84 Contatti: Federico 3498494727; Domenico 3335903212; Giovanni 3491636503; Marcello 3491970426   e-mail: confcobaspisa@alice.it       Sito:www.cobaspisa.it

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