Allagamento stabilimento Ponte Malnome di Roma e spargimento rifiuti ospedalieri
L’acquazzone che si è abbattuto sullo stabilimento di Ponte Malnome, nella notte tra giovedì e
venerdì scorso, oltre a portare a galla i rifiuti ospedalieri (rot), ha fatto emergere molti interrogativi,
sia tra i lavoratori che tra i cittadini, che si chiedono con quale modalità vengono stoccati questi
rifiuti definiti altamente pericolosi.
E, se il luogo attuale di stoccaggio dei rot, sia conforme alle
normative previste per tali attività?
Considerato l’evento del 31 gennaio, le misure di prevenzione e protezione poste in essere dalla
azienda in merito a tale stoccaggio, ci appaiono oggettivamente scarse. Tant’è che come COmitato
di BASe dei lavoratori Ama, già ad ottobre scorso, facemmo un esposto all’ASL RMD, all’Azienda
e ai R.L.S. di Ponte Malnome, per chiedere maggiore rispetto delle misure di igiene e sicurezza.
Ebbene, nonostante questa nostra diffida, venerdì 31 lo stabilimento si è allagato fornendo a tutti
uno spettacolo indecente quanto preoccupante: i rifiuti, non solo i rot, ma anche il multimateriale
della trasferenza, si sono sparsi in tutti gli ambienti circostanti, ponendo in serio rischio le
condizioni igienico sanitarie, sia dei locali dello stabilimento che dei lavoratori e dei cittadini.
Ovviamente l’azienda non ha mancato di minimizzare l’accaduto, non fornendo, alcuna
giustificazione in merito alla circostanza, che potesse quantomeno scagionarla dalle proprie
responsabilità.
Nel frattempo chi si espone al rischio infettivo sono sempre i soliti: i
lavoratori delle cooperative e di ama, che già nelle ore successive
all’evento, erano impegnati nello sgradevole quanto pericoloso
smaltimento, nonché a prendere servizio per lo svolgimento della
raccolta dei rifiuti in città.
E dei sindacati che si ergono alla difesa dei lavoratori nemmeno l’ombra.
Quasi quasi potremmo dire: ieri sindacati, oggi clandestini!
Roma, 08 Febbraio 2014
Cobas Ama
Cobas del Lavoro Privato – Cobas AMA
COBAS AMA
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