Ignobile condanna per Roberto Aprile, dell'Esecutivo Nazionale della Confederazione COBAS ed esponente "storico" della conflittualità sociale, politica e sindacale in Puglia
La Confederazione COBAS denuncia l’ignobile e intollerabile accanimento giudiziario nei confronti di Roberto Aprile, membro dell'Esecutivo nazionale della Confederazione COBAS ed esponente "storico" della conflittualità sociale, politica e sindacale in Puglia, condannato dal tribunale di Brindisi a 6 mesi di carcere per una manifestazione sotto la Prefettura di Brindisi avvenuta il 9 Aprile del 2018. In tale giorno era previsto un incontro in Prefettura tra le organizzazioni sindacali, presenti nell’azienda Santa Teresa, con la Regione, rappresentata dal Presidente della task force sulla occupazione Leo Caroli e dall’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo, per cercare una soluzione alla imminente chiusura dell’azienda, dovuta alla introduzione della legge Del Rio sulla chiusura delle province.
Arrivati sotto la Prefettura, Roberto e gli altri esponenti COBAS scoprivano che i rappresentati di Cgil-Cisl-Uil erano già in riunione con le autorità regionali, non più intenzionate ad incontrare i COBAS, malgrado la nostra organizzazione fosse stata protagonista delle proteste e della richiesta di incontro, concordato con un contatto diretto con i rappresentanti della Regione Puglia. Inevitabile la forte protesta della delegazione COBAS dopo aver avuto la certezza che i rappresentanti della Regione avrebbero abbandonato la sede della Prefettura subito dopo la riunione con Cgil-Cisl-Uil, per presunti impegni successivi , vanificando così tutti gli sforzi fatti fino ad allora dai COBAS per un buon risultato della riunione.
Nella conseguente vivace discussione soprattutto per chiedere lumi alla Prefettura sugli avvenimenti, Roberto Aprile si prodigava, insieme agli altri esponenti COBAS, tramite una interlocuzione telefonica con il Questore chiedendone un intervento diretto in una situazione che diventava sempre più tesa, di fronte alla dimostrata incapacità di gestire l'ordine pubblico da parte dei poliziotti presenti. A discapito di questi tentativi di smorzare la tensione, l'agente di polizia Francesco Settembrini spingeva ripetutamente Roberto Aprile sotto il portone della Prefettura, con un provocatorio intervento fisico di "pressione", peraltro registrato dalle televisioni locali presenti, di cui il Tribunale giudicante non ha voluto tener alcun conto, rovesciando anzi i fatti e attribuendo a Roberto un contatto fisico, al contrario ricercato invece pervicacemente, con reiterata protervia, dal Settembrini: e condannando ingiustamente a 6 mesi Roberto.
A quattro anni da quegli avvenimenti nulla è cambiato per Santa Teresa: anzi la situazione appare peggiorata, avendo avviato il padronato una procedura collettiva di licenziamento per 23 unità, senza alcun finanziamento per scuole e strade. Anche per protestare contro questa ignobile condanna, oltre che per sostenere la più generale piattaforma di sciopero nazionale, la Confederazione COBAS sarà a Bari il 2 dicembre nel corteo che partirà alle 9,30 da Piazza degli Eroi con i lavoratori di Santa Teresa per andare alla Regione, dove insieme ad esponenti di altre vertenze brindisine sarà ricevuta dal presidente della task force Leo Caroli. Successivamente il corteo si porterà sotto la RAI, dove chiederà uno spazio di visibilità per la giornata dello sciopero generale nazionale indetto dai COBAS insieme a tutto il sindacalismo di base e conflittuale, giornata che vedrà in piazza lavoratrici e lavoratori in 20 manifestazioni regionali o provinciali.
Esecutivo Nazionale Confederazione COBAS