2012
14 novembre - Straordinaria giornata di lotta in Europa e in Italia contro le politiche di austerity.
In 30 città italiane centinaia di migliaia in piazza con Cobas e studenti contro il governo
Ignobili cariche poliziesche a Roma e in altre città contro studenti inermi
Mentre in 27 paesi europei milioni di persone scioperavano e/o manifestavano contro le politiche di austerità e i massacri sociali del liberismo, in Italia centinaia di migliaia di studenti, lavoratori/trici e cittadini segnavano con la loro forte protesta le strade delle principali città in 30 manifestazioni, aderendo allo sciopero – che ha avuto risultati particolarmente eclatanti nella scuola – indetto dai Cobas e da tante strutture studentesche. Enorme la partecipazione a Roma dove circa 80 mila persone, in prevalenza studenti medi, ma con tanti lavoratori della scuola, del pubblico impiego e del privato, studenti universitari e precari, hanno bloccato tutta la città, arrivando anche di fronte al Parlamento (presidiato dai docenti inidonei in lotta) e purtroppo dovendo subire in ultimo l’ignobile aggressione poliziesca che ha ferito a freddo tanti studenti inermi e giovanissimi, fermandone decine.
Dopo la straordinaria giornata del 14, la scuola di nuovo in piazza il 24 novembre Per battere Profumo e il governo, per impedire la distruzione della scuola pubblica
Scioperiamo e manifestiamo tutti/e in un unico grande corteo a Roma (P.della Repubblica, ore 10)
Il 14 novembre, mentre in 27 paesi europei milioni di persone manifestavano contro le politiche di austerità e i massacri sociali del liberismo, in Italia centinaia di migliaia di studenti, docenti ed Ata segnavano con la loro forte presenza lo sciopero generale di tutte le categorie convocato dai COBAS e dalla Cgil e in particolare i cortei che, insieme agli studenti, abbiamo organizzato in 30 città. Enorme la partecipazione a Roma dove circa 80 mila persone hanno bloccato la città, arrivando pure di fronte al Parlamento e purtroppo dovendo subire anche un’ignobile aggressione poliziesca che ha provocato il ferimento di studenti giovanissimi e l’arresto di otto di essi, ora scarcerati. Notevole la partecipazione anche a Torino e Napoli, con 20 mila persone, a Bologna con 15 mila, a Pisa con 8 mila, e circa 5 mila a Cagliari, Firenze, Bari, Catania, Genova e Palermo, e buona la presenza anche nelle manifestazioni di altre città.
Lettera aperta dei COBAS agli studenti in lotta
Dopo la straordinaria giornata del 14, di nuovo in piazza insieme a Roma il 24 novembre per battere Profumo e il governo, per impedire la distruzione della scuola pubblica.
Il 14 novembre, mentre in 27 paesi europei milioni di persone manifestavano contro le politiche di austerità e i massacri sociali del liberismo, in Italia centinaia di migliaia di studenti, docenti ed Ata, lavoratori/trici del settore pubblico e privato segnavano con la loro forte presenza lo sciopero generale e i cortei che abbiamo organizzato insieme a voi in 30 città. Enorme in particolare la vostra partecipazione a Roma dove i due cortei, poi congiuntisi, di circa 80 mila studenti e tante migliaia di lavoratori/trici hanno bloccato la città, arrivando pure di fronte al Parlamento e purtroppo dovendo subire un’ignobile aggressione poliziesca che ha provocato tra di voi il ferimento di tanti giovani e giovanissimi e l’arresto di otto di essi, ora scarcerati.
Docenti, Ata e studenti di nuovo in piazza il 24 novembre a Roma (P.della Repubblica, ore 10)
Il 14 novembre, mentre in 27 paesi europei milioni di persone manifestavano contro le politiche di austerità e i massacri sociali del liberismo, in Italia centinaia di migliaia di studenti, docenti ed Ata, lavoratori/trici del settore pubblico e privato segnavano con la loro forte presenza lo sciopero generale e i cortei che abbiamo organizzato con gli studenti in 30 città. Enorme in particolare la partecipazione a Roma dove circa 80 mila manifestanti hanno bloccato la città, arrivando pure di fronte al Parlamento e purtroppo dovendo subire un’ignobile aggressione poliziesca che ha provocato il ferimento di tanti giovani. Grande rilievo ovunque ha avuto la protesta del popolo della scuola pubblica contro la politica scolastica del governo, il folle aumento dell’orario frontale nelle medie e superiori, l’impoverimento dell’istruzione pubblica, l’espulsione e il concorsaccio dei precari, la deportazione degli insegnanti “inidonei”, il blocco di contratti e scatti di anzianità, la legge Aprea-Ghizzoni.
I COBAS confermano lo sciopero del 24 novembre
Docenti, Ata e studenti di nuovo in piazza a Roma e in tante altre città
Per battere Profumo e il governo, per impedire la distruzione della scuola pubblica
La revoca dello sciopero del 24 da parte di Cisl, Uil, Snals e Gilda dimostra che questi sindacati non avevano mai pensato sul serio di condurre una lotta contro la politica scolastica del governo, cercando semplicemente, con la simulazione dello sciopero, di cavalcare la forte protesta di studenti e lavoratori/trici della scuola di queste settimane. I quattro sindacati non hanno voluto tener conto della grande importanza delle mobilitazioni in atto e in particolare di quelle del 14 novembre in tutta Italia, quando centinaia di migliaia di studenti, docenti ed Ata hanno segnato con la loro massiccia presenza lo sciopero generale e i cortei che abbiamo organizzato con gli studenti in 30 città.
Una grande giornata per la scuola, una bella giornata per la democrazia
Dopo quella del 14 novembre, di nuovo una grande giornata in difesa della scuola pubblica quella di oggi a Roma e in tutta Italia: e una bella giornata per la democrazia in un paese che ne ha tanto bisogno e da tempo ne sente la mancanza. Una giornata che ha dimostrato quanto fosse sacrosanta la decisione dei COBAS (che pure avevano già scioperato il 14) di confermare lo sciopero della scuola e le manifestazioni con gli studenti a Roma e in tante altre città, dopo che Cisl, Uil, Snals e Gilda li avevano sciaguratamente revocati, dimostrando di non aver nessuna intenzione di lottare davvero contro la politica scolastica del governo, ma di aver solo cercato di cavalcare la forte protesta della scuola di queste settimane.
NO ALLA INTESA SULLA PRODUTTIVITA'
Dopo il blocco dei salari nel Pubblico si cancellano i minimi salariali nel Privato