Cobas/Inidonei/ITP/PrecariATA/Quota 96 Uniti per vincere Scesi in piazza il 3 settembre Sono ricevuti dal Ministro Carrozza

inidonei

Riuscita la mobilitazione del 3 settembre con circa 200 partecipanti al sit-in che ha visto nuovamente riunite le componenti della scuola che ad oggi aspettano ancora la definitiva risoluzione delle vertenze in corso.

Dopo l’annuncio dello scorporo del decreto scuola dal decreto D’Alia e dell’ulteriore divisione della questione inidonei e di Quota 96 dal decreto scuola, Cobas/Inidonei/ITP/PrecariATA/Quota 96 si sono ritrovati nuovamente davanti al MIUR per chiedere un incontro con il Ministro a chiarimento delle ultime note che annunciavano l’ulteriore  slittamento delle vicende di inidonei e Quota 96.

Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal Ministro Carrozza, dal Capo di gabinetto Fiorentino e dal Direttore generale del personale Chiappetta, i quali hanno confermato l’interesse dell’amministrazione a cancellare la vergognosa norma sugli inidonei sin dal prossimo Consiglio dei Ministri del 9 settembre, anche se non hanno nascosto la difficoltà nel reperimento delle risorse economiche.

Per Quota 96 il MIUR ha rappresentato alla delegazione la posizione dell’amministrazione, che concorda sul diritto al riconoscimento della pensione dal 1° settembre 2012, ma il cui iter è stato bloccato dalla posizione contraria della Funzione Pubblica e dell’INPS.

Per le immissioni in ruolo dei precari amministrativi e tecnici e il passaggio di profilo degli  ITP, i rappresentanti del MIUR hanno collegato la soluzione delle questioni a quella più generale degli inidonei.

E’ apparso chiaro dall’incontro che se per i docenti ‘idonei ad altri compiti’ c’è stata un’assunzione di responsabilità politica da parte di tutte le componenti del governo, per Quota 96, invece, tale volontà politica risulta ancora lontana.

Proprio per questo motivo dopo l’incontro il presidio si è trasformato in un’assemblea e i manifestanti hanno concordemente deciso di continuare  la mobilitazione attraverso  un presidio permanente che da giovedì 5 settembre proseguirà sino al 9, giorno di convocazione del Consiglio dei Ministri, nel quale si discuterà del decreto scuola.

Nel corso dell’assemblea è emersa la determinazione di compiere una pressione sui rappresentanti del governo affinché si assumano la responsabilità politica di trovare le risorse necessarie alla risoluzione di tutte le problematiche rappresentate dai lavoratori e lavoratrici che hanno deciso di mantenersi uniti nella mobilitazione per riuscire insieme ad avere riconosciuti i propri diritti.

Appuntamento giovedì 5 settembre alle ore 9 in piazza Montecitorio per dare inizio al presidio permanente. Si invitano tutte le componenti politiche e sociali interessate ad intervenire.

 

 

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