2014
11 luglio, sciopero generale contro le politiche liberiste della UE e del governo Renzi
Contro il vertice UE sulla disoccupazione giovanile ci vediamo tutti/e a Torino
L'11 luglio i governanti dell’Unione Europea si incontreranno a Torino per un vertice sulla disoccupazione giovanile, proprio loro che in questi sei anni di crisi l’hanno ingigantita a dismisura in mezza Europa e in particolare in Italia, ove oramai quasi un giovane su due è senza lavoro, e la netta maggioranza di chi non è disoccupato svolge lavori massimamente precari e con salari da fame. Le politiche liberiste e di austerità, imposte all’Europa dai governi degli Stati più forti, e in particolare dalla Germania, e dai potentati economici e finanziari, sono state accettate e applicate da tutti i governi italiani degli ultimi anni, malgrado abbiano massacrato il lavoro, i redditi e le pensioni della maggioranza della popolazione, aggredito con le privatizzazioni i Beni comuni, ridotto drasticamente la qualità e i finanziamenti per l’istruzione, la salute, i trasporti e gli altri servizi pubblici, peggiorato la qualità dell’ambiente e della vita in gran parte del territorio nazionale e aumentato vistosamente quel debito pubblico che l’austerità, secondo le fallimentari ricette liberiste, doveva ridurre.
La “Controriforma”della Pubblica Amministrazione di Renzi e Madia
Tra democrazia virtuale e cancellazione reale dei posti di lavoro e dei servizi pubblici.
Avevamo già preso posizione sui 44 punti della riforma della Pa e sulla vergognosa lettera di Renzi e Madia. La consultazione pubblica si è rivelata un "bluff", il modo innovativo di partecipazione altro non è che muoversi solo lungo le direttive di Confindustria e del Governo, escludendo ogni forma di rappresentanza collettiva e organizzata di lavoratori e lavoratrici, per cui al massimo sarà possibile mediare su qualche punto irrilevante perchè quello che conta (tagli al personale e ai servizi, mobilità, sostanziale perdita del potere di acquisto e di contrattazione) non sarà oggetto di cambiamento.
I governanti UE temono la protesta: annullato il vertice a Torino sulla disoccupazione
Respinta la provocazione UE, revocato lo sciopero generale Cobas dell’11 luglio
L'11 luglio i governanti dell’Unione Europea, con Renzi in prima fila, volevano incontrarsi a Torino per un vertice sulla disoccupazione giovanile: una vera provocazione e una beffa per i giovani italiani, per una città e per un Paese che in questi sei anni di crisi, a causa delle folli politiche liberiste della UE seguite supinamente da tutti i governi italiani, hanno subito a livelli altissimi i disastri della disoccupazione e della precarietà.
L’enorme, ed unitaria come non mai, protesta che la convocazione del vertice a Torino stava provocando, ha impressionato non solo i governanti UE ma soprattutto Renzi, così attento alla propria immagine mediatica, che ha preferito una ingloriosa ritirata piuttosto che una clamorosa contestazione, proprio all’inizio del “suo” semestre di presidenza UE, da parte di una marea di giovani, di lavoratori e di cittadini che si oppongono alla disastrosa politica di “austerità”.
CON I LICENZIATI FIAT , CONTRO LA DITTATURA DI MARCHIONNE
Con una rapidità insolita, ad una settimana dallo svolginento dell'audizione opposta alle contestazioni disciplinari , il 24/6 la Fiat-Pomigliano licenzia 4 operai-cassintegrati Cobas , deportati da 6 anni nella cayenna di Nola.
A questo dispotico sopruso si è aggiunto il paradossale licenziamento di Mimmo Mignano. Mimmo, pur non avendo alcun rapporto di lavoro con la Fiat che lo aveva licenziato 6 anni fa per motivi politici, in previsione del suo possibile reintegro da parte del Trib.di Nola nell'udienza finale del prossimo 17luglio ,viene " licenziato in via preventiva".
Specificità e distintività delle “ Scuole in carcere”
Pienamente riuscito l’incontro
dei Sottosegretari
Gabriele Toccafondi ( MIUR) e Cosimo Ferri ( Giustizia)
Con gli studenti “ristretti” della Casa Circondariale di Rebibbia
Così come previsto, il 9 luglio i sottosegretari Gabriele Toccafondi ( MIUR) e Cosimo Ferri ( Giustizia) , hanno incontrato gli studenti “ristretti” di Rebibbia, ancora variamente impegnati in progetti e corsi scolastici, esami, riprese di cortometraggi su testi e sceneggiatura degli studenti.
IL GIUDICE DEL LAVORO HA SENTENZIATO, MIMMO MIGNANO VA REINTEGRATO !
MIGNANO-COBAS, BATTE PER 3 A 0 , MARCHIONNE-FIAT !
Una vittoria sudata a lungo : quella di Mimmo Mignano già vittorioso contro 2 precedenti licenziamenti Fiat,dei compagni licenziati e cassintegrati, dei Cobas, strenui difensori dei diritti dei lavoratori , anche nelle situazioni più difficili,incerte e dolorose.
Una vittoria sofferta , CHE RIPAGA Mimmo e la sua famiglia degli stressanti sacrifici patiti, che hanno sopportato con dignità e coraggio.
Una vittoria di tutti i lavoratori , in particolare di quelli del Gruppo Fiat che continuano a resistere ai diktat di Marchionne in condizioni disagiate; una vittoria anche per quanti hanno chinato la testa,che restano ammutoliti in attesa di tempi migliori,quelli per cui combattono Mimmo e i Cobas.
SIAMO TUTTI FACCHINI
Sabato 26 Luglio giornata nazionale di mobilitazione in
solidarietà coi 24 facchini licenziati dall’Ikea di Piacenza
Le iniziative dei Cobas nel settore della logistica
Assemblea nazionale della logistica a Bologna domenica 27 luglio 2014
riportiamo la sintesi dell'intervento del Cobas Lavoro Privato
Un anno fa ci siamo trovati a Piacenza e nella occasione ribadimmo il nostro impegno nel settore della logistica.
Ennesima e insopportabile truffa nei confronti dei Quota 96
Le promesse e gli inganni del governo Renzi
Difendono ancora la famigerata riforma Fornero
Ennesima e insopportabile truffa nei confronti dei Quota 96 quella annunciata ieri dal governo Renzi, inarrivabile nel promettere, ingannare e non mantenere, ennesima beffa a cui sono sottoposti i 4000 lavoratori della scuola Quota 96 (nati nel 1951 con 35 anni di contributi, oppure nel 1952 con 36 anni, o con 40 anni senza limiti di età al 31 dicembre 2012), pensionandi obbligati dalla folle riforma Fornero a rimanere al lavoro coatto fino a sei-sette anni in più del dovuto. E la beffa/truffa frustra anche le attese dei precari/e sui 4000 posti che si sarebbero resi disponibili.
BASTA SACRIFICI PER I LAVORATORI
VOGLIAMO LO SBLOCCO IMMEDIATO DEL CONTRATTO NAZIONALE
In nome dell’emergenza sono state sottoscritte intese e accordi che hanno messo in ginocchio i lavoratori, distrutto il nostro potere di contrattazione e il potere di acquisto dei salari e delle pensioni. Sempre in nome dell’austerità e del risparmio hanno fatto pagare il debito alle classi lavoratrici, l’economia è ormai in piena recessione, non ci sono più i soldi necessari per gli ammortizzatori sociali, ogni giorno si perdono posti di lavoro.