Anche il governo Renzi vuole negare il diritto alla pensione a 4000 docenti ed Ata

Anche il governo Renzi vuole negare il diritto alla pensione a 4000 docenti ed Ata

25 e 26 marzo (ore 14-18) manifestazione a Montecitorio

27 marzo (ore 12-14) sit-in al MIUR insieme ai precari della scuola infanzia e primaria

 Per i  lavoratori  della scuola  nati  nel 1951 e 1952, che  avrebbero  raggiunto Quota 96 entro dicembre 2012 (61 anni di età e 35 di contributi oppure 60 anni di età e 36 di contributi) si allontana di nuovo il sacrosanto diritto – riconosciuto da tutti i partiti in Parlamento, dopo essere stato brutalmente negato dalla “riforma Fornero” - ad andare in pensione. Il governo ha dato parere negativo alla  copertura individuata in Commissione, mostrando, malgrado le chiacchiere di Renzi sulla centralità della scuola, un particolare accanimento nei confronti di docenti ed Ata, prigionieri dell’arbitrio di Monti, Fornero e ora di Renzi. L’ignobile blocco, anche fino a 6-7 anni, del loro diritto alla pensione non ha neanche sfiorato categorie amiche della casta (i militari, i dipendenti delle Camere ecc..): e in realtà il governo potrebbe  recuperare benissimo i 450 milioni di euro, necessari (dal 2014 al 2018) per l’immediato pensionamento dei circa 4000 docenti e Ata, che permetterebbe oltretutto  l’assunzione a tempo indeterminato di 4000 precari.

I COBAS, in prima fila nella difesa dei lavoratori/trici della scuola, hanno iniziato a manifestare contro la decisione del governo, insieme ai Comitati Quota 96, fin dalla settimana scorsa con iniziative a Torino, Palermo e in altre città. E ora la mobilitazione permanente si estende e si rafforza in particolare conle manifestazioni a Roma del 25 e 26 marzo (dalle 14 alle 18) a Montecitorio, e con il sit-in al MIUR (V.le Trastevere) dalle 12 alle 14,insieme ai precari della scuola dell’infanzia e primaria. Il 27 si svolgerà a Prato anche una manifestazione regionale toscana, mentre nei giorni successivi proseguiranno iniziative regionali e nazionali per tenere alta l'attenzione e la pressione in vista del 10 aprile, termine entro il quale il governo, su richiesta delle commissioni Lavoro e Bilancio,  dovrà esprimersi in merito al reperimento delle risorse finanziarie per restituire immediatamente ai Quota 96 il sacrosanto diritto alle pensione.

 

Piero Bernocchi   portavoce nazionale COBAS 

 

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