Sulla raccolta differenziata porta a porta tra demagogia e realtà
Tanto per iniziare vogliamo liberare il campo da un equivoco: da sempre noi siamo per la raccolta differenziata e il riciclo, alternative non inquinanti agli inceneritori. Ma a differenza di altri paesi del Nord Europa, in Italia la differenziata non ha prodotto una filiera del riciclo con una vera e propria attività industriale che impiegando forza lavoro salvaguardi l'ambiente e crei occupazione.
Le responsabilità non sono solo delle lobby dell'incenerimento ma di una classe politica che da anni applica le ricette dei Governi centrali con tagli ai bilanci e senza alcun controllo sulle aziende partecipate, sulle loro scelte imprenditoriali, su come utilizzano i soldi pubblici, sulla organizzazione dei servizi e del lavoro.
Anzi i soci privati sono entrati nelle aziende pubbliche portando pochi investimenti ma realizzando molti utili, con una forte riduzione dei diritti sindacali (nelle discariche, i lavoratori dipendenti di varie aziende sono inquadrati con 4/5 diversi contratti e grandi differenze retributive pur svolgendo nei fatti le stesse mansioni)
Nelle aziende dell'igiene ambientaleda tempo si applicano severi codici di comportamento che portano a licenziamenti e provvedimenti disciplinari deliberati con fin troppa facilità, il tutto per creare non tanto il rispetto della legalità ma un clima di paura che zittisce la forza lavoro impedendole di rivendicare i propri diritti.
Le aree ecologichesono luoghi non protetti dove gli operatori ogni giorno devono fronteggiare situazioni di disagio derivanti dalla miseria crescente e dai tanti disoccupati che cercano del materiale da rivendere, aree dove è sempre più facile entrare. Ma le aziende che dovrebbero far lavorare in sicurezza i dipendenti sono le prime poi a colpevolizzarli (basti ricordare alle condizioni in cui versano molti mezzi dell'igiene ambientale)
La raccolta porta a portava estesa ma occorre costruire una autentica filiera del riciclo.
- Quali saranno i reali investimenti di Regione e enti locali? Saranno disponibili a sforare anche i patti di stabilità? Il porta a porta deve abbattere l'inquinamento, rendere più pulita la città e dare impulso alla raccolta differenziata. Ma siamo certi che tutto cio' accada?
- Nessun demansionamento degli autisti ma una loro riqualificazione professionale dentro un progetto di riorganizzazione dei servizi che di fatto non esiste
- NO all'operatore unico nel porta a porta: da alcuni studi ergonomici è stato appurato il sorgere di malattie muscolo scheletriche particolarmente diffuse tra gli addetti al porta a porta che scendono e salgono sui mezzi centinaia di volte al giorno.
- Ad uguale lavoro uguale salario e contratto. Che i Comuni inseriscano clausole sociali ben precise a salvaguardia dei posti di lavoro e per non costruire più appalti a ribasso con la trasformazione di contratti da tempo indeterminato a determinato \da tempo pieno a part time.
COBAS LAVORO PRIVATO (igiene ambientale) www.cobaspisa.it