2015

La toppa degli emendamenti al Ddl “cattiva scuola” è peggio del buco.

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No al preside-padrone, ritiro del Ddl, eliminazione dei quiz Invalsi, assunzione stabile dei precari.

Il 12 maggio scioperiamo contro i quiz alle Superiori e per eliminarli anche dall’esame di Terza Media. Manifestazioni locali insieme agli studenti, a Roma alle 10 al MIUR.

Se si  effettuasse un referendum nelle scuole, la cancellazione totale del Ddl della cattiva scuola renziana, la contemporanea emanazione di un decreto per l’assunzione stabile dei precari e l’eliminazione degli insulsi quiz Invalsi stravincerebbero. Lo hanno ampiamente dimostrato la giornata memorabile del 5, con la stragrande maggioranza delle scuole chiuse, e la partecipazione allo sciopero del 6 nelle Elementari e al boicottaggio dei quiz del 7, quando in tantissimi istituti docenti ed Ata hanno bloccato la distruttiva procedura quizzarola, aiutati da una marea di genitori che si sono rifiutati di sottoporre i propri figli a indovinelli risibili e deleteri per una seria didattica.

Straordinario successo dello sciopero anti-Invalsi dei COBAS e degli studenti: gli insulsi quiz saltano in una classe su tre.

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E Giannini-Faraone perdono la brocca e straparlano.

Ma il governo non sente ragioni: nessun risultato dall’incontro con i COBAS, gli altri sindacati e le associazioni che rifiutano il preside-padrone. E Boschi, “turbata” dalle critiche COBAS, cita la madre per garantire che i presidi non approfitteranno dello strapotere.

Fermiamoli con lo sciopero degli scrutini e con una oceanica manifestazione domenicale di tutti i lavoratori/trici e dei cittadini in difesa della scuola Bene comune (il 7 giugno?).

 

Il “maestro” Renzi bocciato senza appello: molto meglio dietro la lavagna (con le orecchie d’asino) che davanti.

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In suo soccorso corre Roberto Alesse, presidente della Commissione di garanzia. Da quando decide lui le precettazioni?

Proposte agli altri sindacati e a tutto il popolo della scuola pubblica: dopo le declamazioni, lo convochiamo davvero insieme lo sciopero durante gli scrutini, del tutto legittimo almeno per i primi due giorni? E tutti in piazza domenica 7 giugno?

L’annuncio di uno sciopero degli scrutini e lo straordinario successo dello sciopero anti-quiz Invalsi (malgrado gran parte dei mezzi di informazione, e anche Giannini-Faraone, ne nascondano gli autori  COBAS) stanno provocando considerevoli sbandamenti nelle file governative. Ha iniziato il Grande Imbonitore che ha provato a vendere la sua mercanzia sul modello del famigerato Patto con gli italiani di Berlusconi. Davanti ad una lavagna ha dimostrato che vi starebbe meglio dietro, magari con il cappellino da somarello “d’antan”.

In risposta alle minacce di precettazione, abbiamo indetto il blocco degli scrutini e di ogni attività scolastica per due giorni.

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Auspicando che lo stesso facciano tutti gli altri sindacati.

Bocciamo il “cattivo maestro” Renzi e il suo Ddl, no al preside-padrone, no ai quiz, sì all’assunzione stabile dei precari secondo la sentenza della Corte di giustizia europea

Proponiamo inoltre agli altri sindacati e al popolo della scuola pubblica di essere tutti in piazza domenica 7 giugno in difesa della buona Istruzione

“La minaccia di precettare gli insegnanti è un oltraggio alla scuola pubblica, una di quelle prepotenze verbali che eccitano gli animi e accendono lo scontro sociale. E infatti nessun governo in Italia è mai ricorso davvero alla precettazione dei professori…Speriamo dunque che al presidente dell’Autorità di garanzia degli scioperi Roberto Alesse..vengano tirate le orecchie da Renzi e dal ministro Giannini” ha scritto ieri Francesco Merlo, non esattamente un militante COBAS, su “La Repubblica”.

Presidente Alesse, a che gioco sta giocando?

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Non può non sapere che lo sciopero COBAS è perfettamente legittimo, proprio in base all’Accordo del 1999 da lei citato.

Perché gli altri sindacati, oltre alla Cgil, non ricordano ad Alesse le “regole del gioco” che proprio loro hanno firmato?

E il Cattivo Maestro Renzi riesuma la leggenda del ’68 che imponeva il “6 politico”.

Presidente Alesse (della Autorità di garanzia sugli scioperi) a che gioco sta giocando? Sabato, ha dichiarato: “Chi si muove fuori dalle regole danneggia solo studenti e famiglie e a loro dovrà spiegare le ragioni di un blocco illegale degli scrutini.

Il Ddl è stato approvato alla Camera, mentre Alesse e Renzi si sono arresi all’evidenza

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e hanno dichiarato che il blocco degli scrutini è legittimo.

Proseguirà lo sciopero dopo i due giorni? Lo decideranno i docenti in lotta, anche in base alle risposte del governo

Ci auguriamo che convochino lo sciopero anche gli altri sindacati. Lo chiedono tutti i lavoratori/trici della scuola, che vogliono anche manifestare insieme prima del blocco.

Mentre migliaia di docenti ed Ata protestavano davanti a Montecitorio, chiedendo il ritiro totale del Ddl  “Cattiva scuola”, l’Aula, scioccamente indifferente, approvava la legge. Ma era un risultato largamente scontato, vista la netta maggioranza a disposizione del PD. Però il passaggio al Senato sarà ben più periglioso.

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La ministra Giannini incontra solo i Cinque sindacati monopolisti e non i COBAS: decisione arrogante, rancorosa, illusoria e antidemocratica

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I lavoratori/trici non consentiranno compromessi sui presidi padroni e sull’assunzione stabile dei precari e decideranno, in base alle risposte del governo, se proseguire la lotta anche oltre i giorni di blocco-scrutini già indetti

Oltre al ruolo nelle lotte di questi mesi, anche le elezioni del CSPI confermano la rappresentatività dei COBAS nella scuola

 

Prendiamo atto, assai sgradevolmente, che la ministra Giannini ha deciso di convocare per oggi, al fine di discutere sul conflitto in atto riguardo al Ddl “cattiva scuola”, i Cinque sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda), che detengono il monopolio della contrattazione e della rappresentanza, e non i COBAS.

Cronaca di una firma annunciata

 Anche l'USB aderisce all'accordo del 10 gennaio 2014   

Apprendiamo, senza alcuno stupore, che il Consiglio nazionale dell’USB“a fronte della sentenza emessa dal Tribunale di Roma che ha rigettato il ricorso legale nei confronti dell'accordo del 10 gennaio 2014 sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria

Malgrado gli schiaffoni elettorali, Renzi vuole portare a compimento il disastroso progetto di “cattiva scuola”.

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Imponiamo il ritiro del Ddl con uno sciopero plebiscitario degli scrutini 

No al preside-padrone, no ai quiz, sì all’assunzione stabile dei precari 

Il 5 giugno manifestazioni in tutta Italia. A Roma corteo dal Colosseo (ore 17.30) e “notte bianca” a Piazza Farnese 

Gli schiaffoni elettorali affibbiati a Renzi, al suo governo e al PD hanno molte motivazioni, ma quella prevalente attiene, a parere generale, alle politiche neoliberiste del governo nei confronti del lavoro e ancor più all’attacco sferrato stoltamente contro tutto il mondo della scuola:

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

Guarda gli interventi del Convegno

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