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AGENDA DELLE PENSIONI
Perequazione per il 2010
Per tutto l’anno 2010 resta in vigore la legge n.127 del 2007 che stabilì per il triennio 2008-2010 la copertura al 100% dall’inflazione ufficiale misurata dall’Istat (ben lontana da quella reale che registrano pensionati e lavoratori facendo la spesa o pagando l’affitto e le bollette).
Questa copertura dall’inflazione vale solo per le pensioni che non superano il quintuplo del trattamento minimo dell’Inps, cioè i 2.288,80 euro al mese. Per coloro che superano l’importo di 2.288, euro mensili l’indicizzazione sarà soltanto al 75% dell’inflazione registrata dall’ Istat.
Con la Circolare 132 del 2009 dell’Inps e la nota n.67 dell’Inpdap si da il via all’adeguamento previsto rispetto all’inflazione registrata dall’Istituto di Statistica dello 0,7 % per le pensioni fini a 5 volte il trattamento minimo e dello 0, 525% per coloro che hanno pensioni che superano l’importo di 2,288,80 euro mensili.
Carte imbrogliate
Fondi pensione
PRIMA DI TUTTO IMBROGLIARE LE CARTE!!!
La delusione dei lavoratori-risparmiatori
I fondi pensione stanno deludendo tutti anche su fronti e con motivazioni opposte. I lavoratori dipendenti indotti, con vari trucchi, nel 2007 ad abbandonare il proprio TFR nelle avide mani dei fondi pensione, chiusi (sindacali, negoziali…) o aperti (banche, assicurazioni,…)
Un grande successo il No-Monti Day. E ora lo sciopero generale del 14 novembre, con l’Europa che lotta
Cacciamo il governo Monti
Davvero un grande successo il No Monti Day. Molte decine di migliaia di persone, assai di più delle migliori previsioni, hanno manifestato a Roma per la cacciata del governo Monti, contro la legge di “in-stabilità” ammazza-Italia e le politiche disastrose del governo e dei partiti che lo appoggiano: e i COBAS hanno dato un contributo rilevante a questo successo. Persino il tempo ci è stato favorevole – malgrado le previsioni di piogge torrenziali – e così lavoratori/trici del pubblico e del privato, operai e insegnanti, studenti medi e universitari, ambientalisti e pensionati, precari e disoccupati hanno potuto esprimere senza intralci la loro protesta contro politiche fallimentari che ci precipitano nella “spirale greca”, con i tagli che provocano recessione a cui si risponde con altri tagli fino alla catastrofe.
I COBAS CONVOCANO lo SCIOPERO GENERALE per il 28 GENNAIO
Il potere economico e politico liberista, che ha trascinato l'Italia e parte del mondo nella più grave crisi del dopoguerra, invece di pagare per la sua opera distruttiva, cerca di smantellare ciò che resta delle conquiste sociali, politiche e sindacali dei salariati/e e dei settori popolari.
Nell'ultimo biennio il governo Berlusconi, sulla scia del centrosinistra prodiano, ha cancellato centinaia di migliaia di posti di lavoro nelle fabbriche e nelle strutture pubbliche (a partire dalla scuola: 140 mila posti in meno ed espulsione in massa dei precari), ingigantito il precariato lavorativo e di vita, imposto catastrofiche "riforme" della scuola e dell'Università, nel Pubblico Impiego bloccato i contratti e con il decreto Brunetta sequestrata la contrattazione e i diritti lavorativi e sindacali, come fatto a livello generale con il "collegato lavoro".
A proposito del 14 dicembre
I COBAS, così come tutte le altre forze significative del sindacalismo di base e conflittuale, non ritenevano che dallo scontro interno al ceto politico-parlamentare di centrodestra, messo in scena in Parlamento martedi 14, nella totale afasia di contenuti alternativi al berlusconismo da parte della “sinistra” politico-istituzionale, potesse uscire alcunchè di positivo per il conflitto e per una prospettiva di significativo mutamento delle politiche economiche e sociali dominanti e condivise tra centrodestra e centrosinistra. Pensiamo infatti che se i “poteri forti” vogliono sostituire Berlusconi non è certo per spostare a “sinistra” la situazione sociale italiana: ma perché, in vista di un ancor più massiccio attacco ai salariati, ai beni comuni, all’istruzione, ai servizi sociali e ai settori popolari (e in particolare, in vista delle probabili pressioni della Commissione Europea nei confronti dell’Italia per ulteriori tagli e sacrifici popolari) vorrebbero un governo quanto più possibile “trasversale” che garantisca al massimo il consenso, ivi compreso quello di tutti i sindacati concertativi, per avere mano libera ed evitare il più possibile significativi conflitti. E ci sembra che quanto è accaduto nell’Aula parlamentare martedi confermi questo nostro giudizio.
PROMOTORI FINANZIARI
Più volte su questo giornale abbiamo manifestato insofferenza e anche indignazione per lo stuolo di operatori superpagati che gravano su quella forma di “risparmio truffa” costituito di fondi pensione, assicurazioni, piani individuali pensionistici. Insomma quello stuolo di ricchi abbienti che vivono nel giro delle “finanze” e che spesso costituiscono le truppe d’assalto del risparmio gestito carpito anche a milioni di lavoratori dipendenti che vivono con ansia il problema di una pensione pubblica sempre più insufficiente.
GRANDE PROVA DI RESISTENZA OPERAIA ALLA FIAT
VERSO LO SCIOPERO GENERALE DEL 28 GENNAIO
Il risultato del referendum-capestro alla Fiat Mirafiori, costituisce un grande esempio di resistenza e di forza operaia e deve tradursi in uno stimolo per tutti i salariati e i settori popolari per una rivolta di grandi dimensioni contro l’arroganza padronale e governativa, a partire dallo sciopero dei metalmeccanici convocato per il 28 gennaio dalla Fiom ed esteso dai COBAS a sciopero generale di tutti i lavoratori/trici.
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