2011
Una patrimoniale alla rovescia
Monti ruba a chi ha sempre pagato e non tocca ricchi, evasori, politicanti e corrotti
Alla fine Monti una “patrimoniale” l’ha fatta, però alla rovescia, applicandola a quel poco di redditi e di diritti restati a milioni di salariati e di ceti medi impoveriti: e non ai ricchi, ai grandi patrimoni, alle rendite finanziarie, agli evasori, alla casta politica, ai corrotti.
Il presidio del 5 dicembre degli operai e del Cobas Mirafiori all'Unione Industriale di Torino
Oggi 5 dicembre il presidio dei Cobas Mirafiori è stato grosso e determinato. a entrare. La polizia prima ha impedito ai lavoratori e lavoratrici di aggirare da dietro il manipolo di operai clack convocato dalla Fim contro cui sono volati slogan feroci da tutto il presidio e ora era il momento di farli scappare poi, quando le Rsu cobas e altri militanti si sono buttati contro la porta dell'Unione Industriale la polizia è avanzata a proteggere l'entrata, spintoni, cenno di carica, ma la situazione è stata tenuta sotto controllo dai lavoratori e lavoratrici, dato che altri due cordoni e camion di polizia hanno imbottigliato i presidianti davanti e nelpezzo di via davanti all'U.I. Il lancio di uova ha poi imbrattato mura e sindacalisti che stavano uscendo per pranzo.
I COBAS scioperano e manifestano il 12 dicembre
Contro la patrimoniale alla rovescia del governo bipartisan Monti
Quanto fosse ultra-liberista il governo Monti, e la manovraccia che ci avrebbe imposto, era chiaro fin dalla investitura fatta da Re Giorgio (Napolitano). Per questo il 17 novembre abbiamo invitato, con la Cub, a scioperare, portando in piazza insieme agli studenti circa centomila manifestanti per sfiduciarlo immediatamente. Ma la soddisfazione generalizzata per la caduta di Berlusconi, le illusioni, fomentate dai massmedia, sui poteri salvifici di Monti, il sostegno trasversale delle caste politiche, l’acquiescienza di Cgil, Cisl e Uil hanno finora impedito che quella sfiducia di piazza avesse un seguito rilevante.
“La valle è nelle nostre mani”
ORA E SEMPRE NOTAV
Anche questa giornata dell’8 dicembre passerà nella memoria leggendaria della Val di Susa, nel ricordo del dicembre di riconquista di Venaus 2005. Due cortei, partiti da Giaglione e Chiomonte, inerpicatisi attraverso il bosco della Ramats e poi scesi sul torrente della Clarea, accerchiano il cantiere e tagliano pezzi della recinzione in fil di ferro. Un altro corteo di altri mille valligiani parte da Susa e in protesta contro la Sitaf blocca l'autostrada in entrambe le direzioni, mentre da un palco barricadero si canta “bella ciao” e si distribuisce minestra calda.
Mobilitazione a Roma contro la manovraccia Monti
NO ALLA MANOVRACCIA, LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA E DA CHI CI SI ARRICCHISCE
Venerdì 16 dicembre, ore 16 appuntamento per tutti/e a Roma a piazza del Pantheon
Presidi e sit-in poi proseguiranno (a Roma davanti alla Camera e al Senato) nei giorni seguenti in contemporanea con le votazioni in Aula.
Confederazione Cobas
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Comunicato stampa della Confederazione Cobas di Firenze
In merito ai tragici ed agghiaccianti fatti accaduti quest'oggi a
Firenze vogliamo esprimere la nostra vicinanza e solidarietà alla
comunità senegalese così duramente colpita.
Quello che è accaduto ci sembra davvero il frutto più avvelenato del
clima di odio costruito scientemente da una varietà di forze politiche
di destra che in vent'anni hanno additato l'immigrato come il capro
espiatorio delle tensioni sociali.
NEOCONTRATTO AUTO = RICATTI E DIRITTI NEGATI
Il 13 dicembre 2011 con la firma del “ contratto auto” , Marchionne completa il disegno neocorporativo di sottomissione dei lavoratori al profitto d’impresa e con la negazione dei diritti sindacali a chi non si subordina.
Marchionne, a prescindere da produzioni,investimenti e occupazione nel gruppo Fiat-Italia, OTTIENE CARTA BIANCA :
1) nel rapporto di lavoro , con l’aumento dei ritmi, dello straordinario e dei sabati-domeniche lavorativi ; con la riduzione delle pause e della mensa a fine turno; con il pagamento della malattia e del premio di risultato a seconda dell’assenteismo;
2) nella cessazione di qualsiasi azione sindacale e la prevedibile penalizzazione in caso di sciopero.